Il gruppo politico “Insieme per Ficarra”, riunitosi unitamente al proprio gruppo consiliare, ha preso in esame le ultime novità sul piano amministrativo ficarrese, che ha visto la nomina da parte del sindaco del quarto assessore comunale, nella persona del dott. Carmelo Vittorio Indaimo.
“Tale nomina – si legge nella nota diramata dal gruppo –, non necessaria neé obbligatoria, si appalesa a nostro giudizio come operazione di vertice, estranea al contesto amministrativo locale, nonché comportante la mortificazione dei giovani del raggruppamento politico cui ci contrapponiamo, che ben avrebbero potuto affrontare tale compito, ove ritenuto utile. Quanto poi al “progetto Ficarra” di cui parla l’attuale maggioranza, fatto salvo il rispetto per ogni iniziativa politica, con cui ci confronteremo con piacere e spirito costruttivo, non possiamo non evidenziare che gli stessi promotori riconoscono che è necessario “il rilancio dell’azione amministrativa”, con ciò ammettendo che l’attività sin qui svolta non è stata brillante!! Ove si volesse intraprendere un ragionamento di confronto politico con la comunità ficarrese tutta, esso non può prescindere da una decisa e sincera autocritica sull’azione amministrativa fin qui svolta dalla compagine di maggioranza, che da tre legislature amministra e che ha visto il nostro comune precipitare sull’orlo del dissesto finanziario. Pur prendendo atto dell’approvazione della Corte dei Conti del piano decennale di riequilibrio non può prescindersi dallo stigmatizzare le pesanti responsabilità di chi ha amministrato sino ad oggi, accumulando un notevole carico di debiti. Il dato di fatto è quindi quello che il comune ha di fronte un pesante fardello anche se la corte dei conti ha acconsentito a ripianarlo in dieci anni, raccomandando di riscuotere le tasse, pena l’impossibilità di raggiungere quel risanamento anche da noi più volte auspicato in consiglio comunale. In definitiva – chiude il gruppo – siamo e restiamo alternativi all’attuale maggioranza ed a chi intende, inspiegabilmente ma legittimamente, soccorrerla in un momento di evidente difficoltà”.