É stato assolto dall’accusa di coltivazione e detenzione ai fini di spaccio di marijuana perchè il reato non sussiste il 38enne brolese, – B. D.L.C,. queste le sue iniziali – tratto in arresto lo scorso 25 agosto dai Carabinieri della Compagnia di Patti.
Durante un servizio finalizzato al contrasto dei reati in materia di stupefacenti, in C.da Lacco del comune di Brolo, i Carabinieri della Stazione di Piraino avevano individuato due piante di cannabis indica, dell’altezza di 130 cm ciascuna, coltivate nelle pertinenze di dell’abitazione del 38enne. A seguito di perquisizione domiciliare, scattata a suo carico, l’uomo era stato arrestato, poiché trovato in possesso di ulteriori tre piante di cannabis, custodite in casa e di circa 130 grammi di marjiuana già essiccata, oltre un bilancino di precisione, da lui stesso spontaneamente consegnati ai militari dell’Arma. Su disposizione del Pubblico Ministero, l’indagato era stato sottoposto in un primo momento al regime degli arresti domiciliari, in attesa della celebrazione del rito direttissimo, celebrato il 26 agosto e durante il quale, pur convalidato l’arresto, il giudice monocratico del tribunale di Patti, Chiara Catalano ne ha disposto la scarcerazione per insussistenza delle esigenze cautelari.
Nel giudizio con rito abbreviato, celebrato ieri al Tribunale di Patti, il giudice monocratico Chiara Catalano ha ritenuto di accogliere la tesi del difensore del 38enne, l’avvocato Rosario Condipodaro, secondo cui le modiche quantità coltivate e detenute in casa non sarebbero state tali da consentirne l’eventuale immissione nel giro dello spaccio di stupefacenti, ma erano, invece, destinate ad uso personale. Inoltre, poichè l’uomo risulta impegnato in regolare attività lavorativa, non sussistevano ragioni di necessità economica che potevano indurlo ad intraprendere attività illegali per sostentarsi.
Il 38enne brolese è stato dunque assolto dal reato di coltivazione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti perchè il reato non sussiste e dall’accusa di detenzione ai fini di spaccio perchè il fatto non è previsto dalla legge come reato. Il giudice ha ordinato di seguito la confisca e la distruzione della sostanza stupefacente sequestrata durante l’arresto.