Non si è ancora spenta l’eco dell’azione messa in atto da un gruppo di fuoco composto, secondo gli inquirenti, da due persone che, alle 19 di mercoledì scorso, si è reso protagonista dell’agguato ad Alessandro Genovese, 46 anni. Anche ieri mattina in Via Stretto I Fondaconuovo, luogo del fatto di sangue, i Carabinieri hanno effettuato un sopralluogo alla ricerca di indizi utili a risalire all’identità dei componenti del commando. Le indagini, coordinate dal procuratore Emanuele Crescenti e dirette dal capitano Giancarmine Carusone, proseguono ininterrotte. I colpi che hanno attinto Genovese, ferendolo, sarebbero stati esplosi a bordo di un’auto di colore scuro, forse una Golf. Dopo essere stato colpito, il ferito ha cercato riparo dapprima nel cortile condominiale delle palazzine di Fondaconuovo e poi in una vicina officina. A soccorrerlo sono state alcune persone che si trovavano in sua compagnia. In ospedale è stato disposto il ricovero in chirurgia. Le sue condizioni sono state stabilizzate dal personale medico che ha provveduto a estrarre dalla pleura polmonare frammenti del piombo dei pallini. Per altri frammenti in altre parti del corpo saranno necessarie valutazioni una volta sciolta la prognosi. Per gli inquirenti, che lavorano anche sul movente della sparatoria, il killer ha agito con il preciso scopo di uccidere e non per lanciare un avvertimento. Aspetto evidenziato dal ritrovamento di due cartucce inesplose.
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