venerdì, Novembre 22, 2024

S. Agata Militello, tra accuse e rimbalzi il “problema zecche” resta aperto

85182

Fa discutere, tra accuse dei cittadini, rimbalzi e scarse risorse economiche comunali, la questione delle erbacce, delle adozioni delle aree verdi e dell’emergenza infestanti a S. Agata Militello.

Dopo l’episodio, avvenuto nei giorni scorsi in C.da Terreforti, è di nuovo emergenza zecche, questa volta negli spazi verdi antistanti il campo sportivo Biagio Fresina, nei pressi del Porto. A segnalare la presenza dei pericolosi acari, questa mattina è stata la titolare di un chiosco ubicato accanto allo stadio. Ha raccontato di aver subito la puntura di una zecca, dovendo fare ricorso alle cure del pronto soccorso santagatese. Per la signora Rosalia l’area delle aiuole sarebbe stata ripulita dalle erbacce soltanto una volta nel corso della stagione estiva e questa mattina è stata costretta a scerbare parte l’area inefstata dai temibili parassiti.

L’emergenza è stata segnalata all’assessore con delega al verde pubblico Calogero Pedalà. Raggiunto da noi telefonicamente Pedalà ha assicurato “Ove ne ricorrano i presupposti, interverremo con le stesse modalità adottate a Terreforti, con specifiche attività di disinfestazione – e aggiunge “Il caldo intenso, poi la pioggia e, infine, l’estate settembrina hanno determinato un susseguirsi di condizioni microclimatiche ideali per lo sviluppo di erbacce, parassiti ed infestanti, comprese le zecche. Un intervento a tappeto su tutto il territorio sarebbe troppo oneroso per le casse comunali, ma possiamo intervenire con interventi mirati laddove il fenomeno è evidente e viene segnalato.  Per le aiuole in questione, affidate con delibera di giunta comunale 112 del 29 novembre scorso alla Sicilia Sas – sezione Aci di S. Agata M.llo, di cui è legale rappresentante la sig.ra Gisella Russo, mi risulta che sarebbero stati effettuati 4 interventi di scerbatura nel periodo estivo e nell’area sarebbe stata disposta anche la potatura degli alberi.

Il problema rimane, dunque, aperto finché non arriverà il calo termico dell’autunno, periodo durante il quale l’odioso parassita, capace di trasmettere con il suo morso agenti patogeni pericolosi per l’uomo e gli animali, raggiunge una sorta di letargo protetto sotto la vegetazione o sotto le pietre. Questo fino alla prossima estate.

Facebook
Twitter
WhatsApp