Sarà il 20 novembre il giorno in cui il gip del tribunale di Messina Gaetano Mastroeni sentirà, con modalità protetta e in un’aula appositamente attrezzata, la ragazza che, secondo l’accusa, sarebbe stata indotta alla prostituzione.
Si chiuderà al termine di quel confronto la seconda fase dell’udienza preliminare su un caso di presunta induzione alla prostituzione minorile, contestato ad una donna residente nell’area dei Nebrodi; secondo l’accusa avrebbe indotto la figlia minore di 14 anni ad andare presso case private per presunte prestazioni sessuali. Sentita la ragazza, sarà il pm a quel punto che dovrà decidere se propendere per l’archiviazione oppure prospettare la richiesta di rinvio a giudizio. L’inchiesta scattò alla fine del 2018 e scaturì dalla segnalazione di un’assistente sociale operativa in un comune dei Nebrodi, che riferì inoltre come la fonte di quelle gravissime informazioni desiderasse restare anonima. A distanza di un mese, l’assistente sociale, sentita nel corso delle indagini, aggiunse che la fonte anonima non avrebbe avuto conoscenza diretta dei fatti, ma che li avrebbe appresi da altre persone. Questi ed altri fatti saranno chiariti in avanti, visto che la madre della ragazza, rappresentata dall’avvocato Giacomo Portale, ha presentato una denuncia per calunnia contro l’assistente sociale. La vicenda giudiziaria è in questo momento nella fase di chiusura dell’incidente probatorio, che si azzererà con l’interrogatorio della ragazza. Disposto l’incidente probatorio, il gip ha nominato nel ruolo di perito la psicologa e psicoterapeuta Daniela Astone; difensore del curatore della ragazza nominato dal pm è l’avvocato Simona Arasi, per la difesa della donna indagata c’è l’avvocato Giacomo Portale, consulente di parte nominato dalla difesa è lo psicologo e psicoterapeuta Carmelo Genovese.