«Non siamo più disposti a contare i casi di aggressione a nostri colleghi e a rivendicare tutela senza essere ascoltati. Ora basta».
A dirlo in una nota è il segretario generale del Sindacato Polizia Penitenziaria “S.PP.” Aldo Di Giacomo: «Vogliamo avviare nuove ed inedite forme di protesta, senza escludere nulla – spiega – perché è evidente, salvo al Ministro della Giustizia ed a vertici del DAP, che il personale di polizia penitenziaria è nel mirino della criminalità che continua ad essere organizzata anche in cella, come denunciamo da troppo tempo».
Ciò che sta accedendo nel carcere di Barcellona Pozzo di Gotto è inaccettabile. Le continue aggressioni perpetrate in danno dei Poliziotti Penitenziari ad opera di persone detenute dimostrano, con tutta probabilità, il fallimento di alcune politiche gestionali poste in campo tanto dall’Amministrazione centrale quanto dalle Amministrazioni in sede periferica.
Continua Di Giacomo: «Ciò che più ci indigna è la testarda volontà ideologica di portare avanti scelte che si sono mostrate fallimentari e dannose per il sistema penitenziario, come la chiusura troppo affrettata degli OPG, senza che l’amministrazione penitenziaria si preoccupasse, in modo concreto, di trovare adeguata collocazione per tutte le migliaia di detenuti affetti da problematiche di natura psichiatrica, che oggi, ahi me, sono relegati in strutture carcerarie comuni, spesso anche prive dell’indispensabile sostegno e della presenza costante di uno specialista in psichiatria o psicologia. Le scelte adottate negli ultimi anni dall’Amministrazione Penitenziaria hanno permesso di far diventare dei servitori dello Stato, i Poliziotti Penitenziari, carne da macello ed ultimo baluardo di legalità all’interno delle carceri, sempre più isolati ed abbandonati ad un triste destino. In questi ultimi anni, tanto il mondo della politica quanto i vertici dell’Amministrazione Penitenziaria hanno mostrato la totale inadeguatezza nella gestione delle carceri, adottando sempre più la c.d. politica dello struzzo, rifiutandosi di guardare in faccia alla realtà, fingendo sempre che tutto andasse bene, facendo finta di non accorgersi che il castello di sabbia che stavano cercando di costruire, di giorno in giorno si sgretolava nella più totale indifferenza delle Istituzioni. Noi del Sindacato Polizia Penitenziaria – afferma Di Giacomo -, non ci siamo mai nascosti, abbiamo sempre denunciato le inefficienze del sistema, abbiamo manifestato ad ogni livello il nostro disappunto ed il nostro sdegno, purtroppo, e lo diciamo con rabbia e non con rassegnazione, nulla si muove. Il carcere di Barcellona Pozzo di Gotto, come le restanti carceri della Sicilia, versano in condizioni davvero preoccupanti, ben altre dovrebbero essere le attenzioni di cui meritano, troppe sono le mancanze da colmare, a partire da una ridefinizione degli organici, a una più attenta politica sanitaria carceraria, per non parlare degli interventi strutturali di cui molte strutture necessitano. Noi saremo come sempre sentinelle vigili, la nostra azione di controllo a difesa dei diritti e della sicurezza dei Poliziotti Penitenziari sarà incessante, le nostre azioni oltre ad essere da pungolo andranno a stimolare le coscienze e non ci fermeremo sino a quanto non vedremo che qualcosa cominci a cambiare.»