La Guardia Costiera di Milazzo ha posto sotto sequestro numerosi attrezzi non consentiti denominati FAD, privi della necessaria marcatura, abitualmente impiegati da pescatori diportisti che praticano abusivamente la pesca della “lampuga”.
Questo tipo di pesca può essere effettuato esclusivamente da unità appositamente autorizzate e nel rispetto delle prescrizioni contenute nella specifica normativa di settore, l’utilizzo improprio che ne fanno i pescatori non professionali comporta spesso l’uso e la dispersione nell’ambiente marino di materiale inquinante. Inoltre una vedetta impegnata in attività notturna di vigilanza all’interno dell’area marina protetta “Capo Milazzo”, ha rinvenuto in mare e sequestrato 2.500 metri circa di palangaro derivante, provvedendo al rigetto in mare di 7 esemplari di pesce spada sotto misura, rinvenuti ancora in vita. Il palangaro derivante è stato posizionato all’interno delle zone denominate “B” e “C” dell’area marina da pescatori non professionisti in violazione delle prescrizioni che regolamentano tali attività all’interno dell’area. La cattura di esemplari sotto la taglia minima consentita, inoltre, è una attività particolarmente dannosa e che può nuocere gravemente alla conservazione degli stock ittici interessati, pertanto rappresenta una condotta pesantemente sanzionata dalla vigente normativa nazionale e comunitaria.