Sulla partecipazione alla Leopolda dell’Avv. Paolo Starvaggi, segretario provinciale del PD, lo stesso scrive per fare chiarezza ed aggiornare i tanti iscritti e simpatizzanti del partito democratico, un po’ disorientati dalle notizie di stampa di due settimane fa della richiesta di dimissioni del segretario Provinciale del Pd di Messina.
«Informato dell’articolo pubblicato su un giornale online il 22.10.2019 – scrive Starvaggi -, ho preso contatti con il commissario regionale On.le Alberto Losacco, a cui ho immediatamente manifestato di volere chiarire la questione e di non avere alcuna intenzione di lasciare il Partito Democratico, concordando con lo stesso la smentita dei fatti contestati e contenuti nel documento.
Nella smentita, allo stesso giornale online, viene dato rilievo al fatto che ero a Firenze con mia moglie in quanto avevo acquistato i biglietti aerei prima della scissione e di non avere partecipato alla Leopolda “per motivi di opportunità in relazione al ruolo rappresentativo che ricopro nel partito e per la mia volontà di continuare a fare parte della comunità del partito democratico” ed infine che, “purtroppo”, sabato mattina per qualche minuto, nel tragitto a piedi verso il centro, sono passato dalla Stazione Leopolda, sostando tra l’ufficio stampa ed il piazzale laterale.
Dopo i chiarimenti resi pubblicamente, in un partito normale la vicenda sarebbe stata archiviata, quantomeno sulla stampa, invece, nei giorni successivi gli organi di informazione, cui si sono rivolti esponenti del partito, hanno pubblicato altri articoli contenenti il testo del documento rubricato “richiesta dimissioni” che, non risultando indirizzato al sottoscritto concretizza una vera e propria richiesta di commissariamento, con tanto di foto del sottoscritto, per documentare la mia “partecipazione all’evento fondativo del partito nato dalla recente scissione subita dal Pd”. In realtà la foto, evidentemente l’unica dei tre giorni della Kermesse, documenta solo quello che io stesso avevo comunicato alla stampa, ossia di essere passato dalla Stazione Leopolda e di avere sostato tra l’ufficio stampa ed il piazzale laterale.
Ho ritenuto veramente miope ed irrispettoso degli interessi del partito puntare in modo così violento il dito contro di me. La conferma che contro di me è stata ordita una congiura l’ho avuta anche nell’incontro con i componenti dell’Esecutivo del partito, il pomeriggio del 29.10.2019. In tale incontro, prima di ogni altra cosa, mi sono scusato con tutti per essere passato, ancorché solo per qualche minuto dalla Leopolda, in quanto, se lo avessi evitato non avrei dato modo che si potesse mettere in atto la montatura che ha colpito il sottoscritto e, quindi, anche il partito democratico. Subito dopo ho chiarito all’esecutivo di non avere condiviso la scissione di Italia Viva e di volere provare a continuare a lavorare con loro per l’ulteriore rilancio del PD di Messina, compatibilmente con le determinazioni del Partito nazionale. Tutti i componenti presenti, ed anche quelli impossibilitati ma raggiunti telefonicamente, hanno mostrato di comprendere le mie ragioni e quelli che hanno condiviso il documento mi hanno evidenziato che hanno ritenuto di condividere non certo una richiesta di commissariamento ma una richiesta di chiarimenti al sottoscritto, che restasse quale atto interno al partito. La riunione dell’esecutivo si è conclusa con la reciproca amarezza per il modo in cui la vicenda è stata gestita e con l’auspicio che il partito nazionale, con il quale ho dato assicurazioni mi sarei relazionato, potesse darci una mano per superare il momento di difficoltà del partito di Messina, nonché con l’impegno da parte mia di chiedere formalmente al presidente del partito, che già ne aveva manifestato l’intenzione, la convocazione dell’assemblea provinciale, al fine di fare pronunciare l’assemblea sulla vicenda ed avere indicazioni da parte della stessa.
Subito dopo avere chiarito con il mio esecutivo e finanche con i soggetti che hanno condiviso il documento contro di me, ho inviato una nota al Partito Nazionale, nella persona del segretario Nicola Zingaretti e del Presidente della Commissione di Garanzia, nonché al Commissario regionale On.Le Alberto Losacco, per un contributo di chiarezza e nel rispetto del contradditorio, in una vicenda che, ho evidenziato al PD Nazionale, mi ha creato profondo disagio ma che non ha fatto venire meno la mia volontà di continuare a servire il Partito Democratico, di cui faccio parte sin dalla sua costituzione ed al quale ancora mi sento profondamente legato. Nella nota a Zingaretti ho anche evidenziato che ritengo sia indispensabile che il partito nazionale ed il commissario regionale intervengano quanto prima sul documento contro di me che è stato loro trasmesso, tenendo conto della mia nota di chiarimento, assumendo le determinazioni necessarie al superamento delle contrapposizioni e delle eccessive tensioni, nell’interesse supremo del partito e nel rispetto delle regole statutarie, a cominciare con l’individuazione di un sub-commissario regionale per il tesseramento, che Losacco mi ha preannunciato di volere nominare e che spero abbia il profilo giusto.
Ma in questa nota ho anche evidenziato che il partito siciliano risulta ridotto ormai in uno stato comatoso (mi auguro non irreversibile), con la sola eccezione del PD della Provincia di Messina, che con tanto impegno e fatica ho contribuito a far rinascere dalle macerie, facendo in modo che lo stesso diventasse il partito degli iscritti, dei territori, dei cancelli aperti, in una visione moderna, collegiale e generosa di partito, assolutamente in linea con la posizione assunta dal Segretario Zingaretti, che da quando è stato eletto, continua a declinare l’idea di un partito nuovo, senza conflitti, plurale, radicato, “capace di coinvolgere le forze migliori della società”.»