Forzata la porta, ignoti hanno appiccato le fiamme questa notte a Cinisi, all’interno della pizzeria di Giovanni Impastato, il fratello di Peppino, l’attivista antimafia assassinato nel 1978.
“Se un passante non avesse chiamato i Vigili del Fuoco, intorno all’una e mezza, le conseguenze sarebbero state molto peggiori”, dice Giovanni. “Per fortuna, l’intervento è stato tempestivo e il rogo non si è propagato alle bombole che contengono la birra, perché poteva verificarsi un’esplosione”.
E’ la seconda volta che accade: anche nel 2011 ignoti diedero alle fiamme la pizzeria. Questa volta i danni sono stati quantificati in oltre 10 mila euro.
“Siamo di fronte a un segnale pesante e terribile – dice il presidente della commissione parlamentare antimafia Nicola Morra -, esprimo la mia vicinanza e solidarietà, ma anche la mia preoccupazione. Sono segnali che non devono essere assolutamente sottovalutati. C’è puntualmente nel nostro paese un rigurgito di segnali mafiosi che attraversano ogni territorio. Sono crimini spia di una mafia che giorno dopo giorno viene messa all’angolo dalle forze dell’ordine, dalla magistratura e dai cittadini che costruiscono comunità libere da questa violenza. Il nome Impastato è per noi segno di forza e coraggio, di coerenza e di speranza e per questo ci stringiamo più forti a Giovanni”.