venerdì, Novembre 22, 2024

Riaperta la SS113 a Gioiosa Marea tra Calavà e lo scoglio nero

La Frana sulla SS113
La Frana sulla SS113

È stato riaperto ieri pomeriggio il tratto della strada statale 113 ricadente nel territorio di Gioiosa Marea, che è stato interessato da una frana.

A causa delle piogge abbondanti cadute nella notte tra lunedì e martedì, alcuni massi erano precipitati in una parte della statale tra la galleria artificiale Calavà e l’area dello “scoglio nero”.

L’Anas ha chiuso in via provvisoria la strada, in attesa di comprendere l’entità dei danni, controllare la situazione sul costone e riaprire la strada. Una ditta si è recata sul posto, coordinata dal geometra dell’Anas Maurizio Ragazzi, sotto il coordinamento del responsabile provinciale della viabilità Anas ingegnere Cristiano Fogliano.

In stretto contatto con il sindaco Ignazio Spanò, la situazione è stata monitorata momento dopo momento; sono ricomparsi i segnali di divieto di ingresso sulla statale sia in contrada Skino come sul versante di San Giorgio di Gioiosa Marea.

I lavori si sono conclusi dopo la frantumazione del masso più grande precipitato sull’asfalto e il controllo della rete di recinzione. Anche in questo caso si ringrazia la buona sorte perchè non ci sono state conseguenze per le persone e soprattutto perchè l’interruzione è durata poco tempo.

L’ultima in ordine di tempo è recente; la circolazione è stata interdetta dal 19 giugno scorso, quando sono caduti calcinacci dalla volta della galleria artificiale “Calavà”, poco distante dai crolli avvenuti lunedì notte.
Anche in quel caso i danni sono rimasti circoscritti alla volta e alla strada. Per aggirare “l’ostacolo” e raggiungere Patti, si è dovuto raggiungere il casello autostradale di Brolo oppure percorrere le strade montane. Una situazione di isolamento che fece scaturire svariate iniziative, segnalazioni a livello politico, costituzione di comitati locali e precise posizioni adottate dal consiglio comunale.

In quel caso l’assemblea cittadina, all’unanimità, diede mandato all’esecutivo di Ignazio Spanò di avviare un’azione risarcitoria contro l’Anas.

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