Un grande atto di altruismo, di amore e di generosità, che dà speranza a tante persone, arriva da Rocca di Capri Leone. Questo gesto arriva dal grande cuore di Laura, moglie di Rosario Pidalà, di 45 anni, venuto a mancare lunedì scorso per un malore improvviso.
Un destino crudele, che ha trasformato una vacanza in famiglia in una tragedia.
Rosario, la moglie Laura e le loro bimbe, Anita di 9 anni e Alice di 4, si trovavano in vacanza a Roncadelle (Brescia), in Lombardia.
Alle 4 del mattino, appena alzato, Rosario si è subito accasciato sul letto, colto da un improvviso malore, sotto gli occhi della moglie e della piccola Alice. Inutili i soccorsi, arrivati in pochi minuti, e il trasporto in elisoccorso verso l’Ospedale Civile di Brescia. Le sue condizioni sono apparse critiche da subito.
Laura, insieme alla famiglia di Rosario, uomo di animo buono, generoso e sempre pronto a spendersi per tutti e soprattutto per il suo amato paese, ha ricevuto dal medico la notizia che il marito era attaccato ad una delle poche macchine cuore-polmone presenti sul territorio italiano, ma che null’altro poteva essere fatto per rianimarlo.
Con grande forza e generosità, sostenuta anche dalla famiglia di Rosario, Laura ha deciso di donare gli organi del marito, in un ultimo gesto d’amore e di altruismo. Come lui avrebbe voluto.
Nella mattina di lunedì 18 novembre i sogni, le speranze, i progetti di un giovane padre in vacanza con la sua adorata moglie e le loro due bambine sono “volati” in cielo. Resta il dolore immenso per i suoi familiari, ma resta anche il suo immenso miracolo d’amore: Rosario vivrà nelle persone che grazie alla sua generosità (gli sono stati espiantati fegato, reni e cornee) possono tornare a vivere.
Questo è il messaggio che l’estremo gesto d’amore della famiglia vuole veicolare, per sensibilizzare tutti su una tematica delicata e importantissima come quella della donazione degli organi. Un gesto che restituisce senso alla vita, un dono che può essere fatto per semplice spirito di altruismo, per restituire speranza a qualcun altro che vive nella sofferenza, una luce che torna ad accendersi in un momento buio, per guardare oltre sé stessi, con un’ideale cristiano e fraterno.