La giornalista Marianna Aprile ospite a Mirto, altra tappa della rassegna “Pensieri Comuni” ha presentato il libro “Il grande inganno“. Ma è stata anche l’occasione per parlare di politica, comunicazione e media.
“Il grande inganno. First lady, nemiche perfette ed eroine silenti. Così la politica nasconde le donne” è il titolo del libro di esordio di Marianna Aprile, giornalista, opinionista ed ora anche scrittrice, e a questo proposito lei dice che era un’esperienza alla quale non poteva sfuggire visto il dna che si porta dietro.
Lei che scrive per Oggi ed è editorialista televisiva, già vista su Rai3 in Millennium ed oggi “volto” de La7, è stata ospite a Mirto, nell’ambito della rassegna “Pensieri Comuni” – curata da Lucia Franchina, Francesca Pietropaolo e Carlo Sapone, che si è svolta nello splendido salone del Museo del costume e della moda del paese.
Una location ideale per gli incontri culturali e l’Aprile ha dialogato, non sottraendosi alle domande che alla fine le sono giunte dal pubblico, con Massimo Scaffidi davanti una folta quanto attenta platea.
Si è parlato del libro e delle storie che contiene, della relazione che c’è tra le nuove first lady italiane, invisibili o esposte ma silenti, e le donne che della politica scelgono di fare la propria missione.
Paragoni e parallelismi tra il glamour patinato da copertina di chi non si sottrae alle logiche dei social fin a scrutare il rapporto problematico che la politica ha con le donne in Italia.
Così si scopre la figura di Giuseppina Cossiga, figura fondamentale per la storia del marito, ma di cui non si trova neanche una foto, a Veronica Berlusconi, che fuggiva dall’immagine che Silvio ha per anni cercato di cucirle addosso, ma che alla fine dettava senza timori i suoi giudizi sulla politica e sul “fare” del marito. Entrano nel dire di Marianna Aprile anche Agnese Renzi, le fidanzate da copertina di Matteo Salvini, le storie delle compagne di Di Maio, fino a Olivia Paladino, da anni compagna del presidente del Consiglio Giuseppe Conte ma refrattaria a ogni ufficialità ed ai più risultante ancora una perfetta sconosciuta.
C’è stato spazio anche per dire su Ilaria Cucchi e Liliana Segre, commentare le affermazioni del sindaco di Milano Beppe Sala, che chiude il cerchio – anche nel libro – e che coltiva un’ambizione: far sì che sia Milano a dare all’Italia la sua prima presidente del Consiglio.
Ma ovviamente spazio ai fatti del giorno, Migrantes, “Sardine”, l’alleanza politica tra Pd e CinqueStelle, L’Ilva, i grandi Talk, Gazebo, i “Tvittalori” termine coniato dalla stessa Marianna in Tv, mentre il “pupo” come lei chiama il suo libro andava a ruba nel banchetto allestito, in fondo alla sala da “Capitolo 18”, sorridendo, alla fine, tutti insieme anche quando è stato evidenziato del suo vivere sui treni, e del, in una sorta di “separati dalla nascita”, parallelismo fotografico tra lei – Marianna Aprile – ed il premio nobel Esther Dulfo.
Dopo quasi due ore, in sala diversi sindaci del territorio, esponenti del sindacato, intellettuali e artisti, ma anche tanta gente comune, la giornalista\scrittrice ha visitato il Museo della Moda.. Ovviamente restandone stupita e affascinata.