Secondo la FNOMCeO, Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri, in Italia esistono circa 6 medici ogni 1.000 abitanti, il più alto dato nel mondo. Parrebbe un dato molto positivo, se non fosse che a questo numero non corrisponde un buono stato di salute del sistema sanitario, per l’impoverimento e la mancata fruizione di cure per oltre 4 milioni di famiglie italiane.
Per risollevare il Sistema Sanitario Nazionale, dunque, secondo l’Adiconsum (Associazione italiana difesa dei consumatori e ambiente), occorre migliorare la formazione, i servizi e aggiornare il personale medico sanitario come soluzione alla povertà sanitaria. Ecco perché l’associazione ha scelto di rivolgersi al ministro della salute Speranza ed ha dato il via alla Campagna informativa #pensiamoallasalute.
Fino ad oggi ha prevalso il fenomeno della medicina difensiva, nonché la pratica con la quale il medico difende se stesso contro eventuali azioni di responsabilità medico legali seguenti alle cure mediche prestate. La medicina difensiva è attuata dal 93% dei medici intervistati nella ricerca commissionata da Il Sole 24ore nel 2017. A questo dato, si deve aggiungere il costo delle liti medico-paziente sempre più frequenti. Nel 2018, le liti e le cause sono costate al SSN oltre 190 milioni di euro. Nello specifico sarebbero 50.000 euro per cause civili e 36.000 euro per cause penali, ogni anno. In totale, secondo una stima dell’ADICONSUM, vengono persi 1,4 miliardi di euro senza generare servizi diretti alla salute.
Cifre che potrebbero essere invece destinate a finanziare l’accesso sanitario ai poveri, già indebitati per la crisi. Se è statisticamente provato che un professionista aggiornato è soggetto a meno richieste di risarcimento, Adiconsum ritiene che basterebbe puntare sull’aggiornamento professionale, rendendolo pubblico, attuando la legge Gelli n°24/2017, ovvero la parte relativa all’obbligatorietà dell’aggiornamento per la copertura assicurativa del medico, anche in virtù dell’imminente scadenza del triennio formativo. Insomma più aggiornamenti, meno povertà.