Non si è verificato alcun evento, annunciato peraltro a distanza di un anno; dunque questo non giustifica un provvedimento di carcerazione solo per una vicenda di stalking ai danni dell’ex moglie. Questo ha deciso la Corte di Cassazione che ha annullato l’ordinanza del tribunale del riesame di Messina; gli atti sono stati rinviati allo stesso tribunale peloritano, perchè disponesse la scarcerazione di un uomo di 50 anni di Patti, detenuto dall’11 giugno scorso alla casa circondariale di Barcellona.
Era stato il gip del tribunale di Patti Ugo Molina, su richiesta del sostituto procuratore della repubblica di Patti Federica Urban, ad emettere l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, a cui hanno dato esecuzione gli agenti del commissariato di Patti; secondo l’accusa l’uomo avrebbe incaricato alcuni malavitosi di uccidere la moglie e anche il suo difensore. La donna vittima di stalking sarebbe stata contattata da una persona che le avrebbe riferito l’intenzione omicida dell’ex marito. Queste le accuse. I legali dell’uomo, gli avvocati Giacomo Prinzi e Nino Favazzo, il 24 e 25 giugno scorsi, avevano presentato ricorso al tribunale del riesame di Messina, che fu rigettato. Non restava che il ricorso in Cassazione. La Suprema Corte ha annullato l’ordinanza del riesame, rinviando allo stesso tribunale di Messina, perchè disponesse la scarcerazione dell’uomo; solo per una vicenda di stalking e visto che quelle minacce, conosciute oltretutto a distanza di un anno, non si sono verificate, rappresentano per la Cassazione una motivazione largamente inadeguata per disporre il carcere. L’uomo è stato scarcerato ieri senza alcuna altra misura.