La movida ha deciso di fermarsi. Il dolore per la morte di Claudio Paci è grande. Lo respiri ovunque, in ogni angolo di Milazzo. Non si parla d’altro.
La notizia si è diffusa rapidamente. Un pugno nello stomaco. Non era difficile volere bene a Claudio. Musicista sempre in cerca di nuovi orizzonti, persona buona e sensibile impegnata a regalare attimi di serenità con la musicoterapia che, dopo essersi diplomato a Milano, esercitava nel suo studio privato.
Quello schianto, alle prime luci di un giorno non lontano dal Natale, ha spezzato i suoi progetti, i suoi sogni, i suoi desideri. Anche quelli da realizzare con la moglie Federica.
Si erano sposati lo scorso 10 settembre e davanti avevano una vita. Domenica prossima Claudio avrebbe spento la sua trentunesima candelina.
E pensare a tutte queste cose non fa che acuire un dolore già immenso. La movida, dicevamo, ha deciso di fermarsi. Alcuni locali hanno persino deciso di tenere chiuse le porte.
E’ stato anche sospeso e rinviato a data da destinarsi l’evento in programma stasera al Trifiletti, lo spettacolo “Un mondo migliore”. Un gesto di sensibilità e di rispetto verso quel ragazzo che, con le sue percussioni, ha tante volte messo la sua firma a serate di musica, allegria e divertimento.
Una musica che rimarrà eterna come il suo sorriso. Come quella voglia di vivere spenta troppo presto da un destino crudele che lo aspettava lì, sulla A20, all’altezza di Spadafora.