Il Sindaco di Longi Antonino Fabio ha deciso di impugnare, presso la Corte di Appello di Messina, l’ordinanza relativa alla sua decadenza da primo cittadino, emessa dal Tribunale di Patti.
La decisione di Antonino Fabio di ricorrere in appello è stata motivata in una lettera aperta, che vi riportiamo integralmente.
“Confesso che non è stato semplice. Non è stato semplice, di fronte ad un travaglio interiore che in alcuni difficili momenti mi ha indirizzato verso tutt’altra direzione,assumere la decisione di andare avanti in questa vicenda.
Il giorno della mia proclamazione ho assunto le funzioni di Sindaco nella ferma convinzione di dover essere il Sindaco di tutti i miei cittadini, e col proposito di collaborare con tutte le forze politiche del mio paese, anche con quelle avverse alla mia candidatura, ma, le reiterate azioni giudiziarie promosse dai miei avversari hanno,oramai, svelato una chiara volontà di fermare la mia azione amministrativa e di spostare il confronto politico elettorale nelle sedi giudiziarie. Ho preso tempo, si. Ho preso tempo per valutare attentamente quale sarebbe stata la cosa giusta dafare: abbandonare il campo, confidando, che una volta toltomi di mezzo, la natura umana degli avversarsi politici avrebbe ricondotto la dialettica politica nelle sedi a ciò deputate ed ad un livello di confronto accettabile?
Il giorno della mia proclamazione ho assunto le funzioni di Sindaco nella ferma convinzione di dover essere il Sindaco di tutti i miei cittadini, e col proposito di collaborare con tutte le forze politiche del mio paese, anche con quelle avverse alla mia candidatura, ma, le reiterate azioni giudiziarie promosse dai miei avversari hanno,oramai, svelato una chiara volontà di fermare la mia azione amministrativa e di spostare il confronto politico elettorale nelle sedi giudiziarie. Ho preso tempo, si. Ho preso tempo per valutare attentamente quale sarebbe stata la cosa giusta dafare: abbandonare il campo, confidando, che una volta toltomi di mezzo, la natura umana degli avversarsi politici avrebbe ricondotto la dialettica politica nelle sedi a ciò deputate ed ad un livello di confronto accettabile?
Oppure, continuare a battermi per quei valori democratici e di rispetto per le Istituzioni di cui mi nutro e con i quali sono cresciuto politicamente?
Oramai, a distanza di un mese esatto dall’Ordinanza di decadenza dalla Carica di Sindaco, nel silenzio politico dei miei avversari, ho dovuto,mio malgrado, riscontrare un esacerbarsi degli esposti, e delle iniziative giudiziarie nei mie confronti.
Credo che l’eccesso di attenzioni riservato dall’Autorità Giudiziaria nei confronti del Sindaco del Comune di Longi, mai riscontrato nella storia della nostra comunità, tragga scaturigine dalle condotte e dalle azioni della fazione politica avversa, e, ritengo, non costituisca un bene per il nostro comune, per la nostra comunità e per la politica in genere.
Proprio per questo, per la profonda fiducia che, nonostante tutto, continuo ad avere nelle Istituzioni, ed al solo fine di sancire definitivamente la correttezza e la legittimità del mio operato politico e della mia elezione, ho deciso di impugnare presso la Corte di Appello di Messina, l’Ordinanza relativa alla mia decadenza dalla carica di Sindaco, emessa dal Tribunale di Patti.
Col conforto del mio legale, Avv. Riolo Emidio,confido che in sede di gravame verrà ripristinata la verità dei fatti e sancita definitivamente la legittimità delle mie condotte,e ciò nell’auspicio che questo possa riportare la serenità nella comunità, certamente frastornata, smarrita e basita di fronte alla declaratoria di decadenza.
Lo dovevo al mio legale, per il suo impegno e la sua incrollabile fiducia nei principi giuridici di legalità che hanno guidato le mie scelte elettorali, ed alle numerose persone che, in questo lungo periodo, mi hanno manifestato la loro profonda solidarietà; lo dovevo a coloro che si sono esposti in prima persona mettendoci la faccia, sia nelle varie riunioni pubbliche che si sono tenute, sia nelle parallele iniziative giudiziarie che hanno intrapreso; lo dovevo agli elettori di questo splendido comune che, per ben due volte, rinnovando e rafforzando la fiducia in un progetto amministrativo, hanno espresso una chiara indicazione politica; lo dovevo, infine, a me stesso, alla mia storia, alla mia famiglia a cui non posso lasciare esempi di viltà, laddove si ha la coscienza a posto e si è certi di avere subìto un’ingiustizia.
Ringrazio le tante persone che, deluse per l’esito del giudizio di primo grado, ma convinte della legittimità delle mia candidatura e della corretta rimozione delle contestata causa di incompatibilità, mi hanno sostenuto moralmente e hanno dato vita a iniziative che, francamente, non mi aspettavo.
Oramai, a distanza di un mese esatto dall’Ordinanza di decadenza dalla Carica di Sindaco, nel silenzio politico dei miei avversari, ho dovuto,mio malgrado, riscontrare un esacerbarsi degli esposti, e delle iniziative giudiziarie nei mie confronti.
Credo che l’eccesso di attenzioni riservato dall’Autorità Giudiziaria nei confronti del Sindaco del Comune di Longi, mai riscontrato nella storia della nostra comunità, tragga scaturigine dalle condotte e dalle azioni della fazione politica avversa, e, ritengo, non costituisca un bene per il nostro comune, per la nostra comunità e per la politica in genere.
Proprio per questo, per la profonda fiducia che, nonostante tutto, continuo ad avere nelle Istituzioni, ed al solo fine di sancire definitivamente la correttezza e la legittimità del mio operato politico e della mia elezione, ho deciso di impugnare presso la Corte di Appello di Messina, l’Ordinanza relativa alla mia decadenza dalla carica di Sindaco, emessa dal Tribunale di Patti.
Col conforto del mio legale, Avv. Riolo Emidio,confido che in sede di gravame verrà ripristinata la verità dei fatti e sancita definitivamente la legittimità delle mie condotte,e ciò nell’auspicio che questo possa riportare la serenità nella comunità, certamente frastornata, smarrita e basita di fronte alla declaratoria di decadenza.
Lo dovevo al mio legale, per il suo impegno e la sua incrollabile fiducia nei principi giuridici di legalità che hanno guidato le mie scelte elettorali, ed alle numerose persone che, in questo lungo periodo, mi hanno manifestato la loro profonda solidarietà; lo dovevo a coloro che si sono esposti in prima persona mettendoci la faccia, sia nelle varie riunioni pubbliche che si sono tenute, sia nelle parallele iniziative giudiziarie che hanno intrapreso; lo dovevo agli elettori di questo splendido comune che, per ben due volte, rinnovando e rafforzando la fiducia in un progetto amministrativo, hanno espresso una chiara indicazione politica; lo dovevo, infine, a me stesso, alla mia storia, alla mia famiglia a cui non posso lasciare esempi di viltà, laddove si ha la coscienza a posto e si è certi di avere subìto un’ingiustizia.
Ringrazio le tante persone che, deluse per l’esito del giudizio di primo grado, ma convinte della legittimità delle mia candidatura e della corretta rimozione delle contestata causa di incompatibilità, mi hanno sostenuto moralmente e hanno dato vita a iniziative che, francamente, non mi aspettavo.
Grazie, grazie di cuore!
Da questa vicenda, che come detto in altre occasioni mi ha molto segnato, ne esco rafforzato nelle mie certezze, rafforzato nei consensi. Certo, una bella vittoria, per chi, al contrario, si auspicava una mia prematura dipartita….. politica ovviamente.”
Da questa vicenda, che come detto in altre occasioni mi ha molto segnato, ne esco rafforzato nelle mie certezze, rafforzato nei consensi. Certo, una bella vittoria, per chi, al contrario, si auspicava una mia prematura dipartita….. politica ovviamente.”