Una vita che muore, altre che ricevono speranza. Vita e morte, da sempre intrecciate, specialmente tra le stanze di un ospedale. Al Policlinico “Martino” di Messina è stato eseguito il terzo prelievo di organi in altrettante settimane, dall’inizio dell’anno.
I familiari di un cinquantenne messinese deceduto in seguito a un ictus, hanno raccontato che il loro congiunto si era più volte espresso a favore della donazione. Al momento di rinnovare la carta di identità, inoltre, avrebbe voluto dare il consenso alla donazione degli organi sul nuovo documento.
La macchina organizzativa dell’A.O.U., così, si è immediatamente messa in moto. Sono stati prelevati: il cuore, trapiantato a Padova; il fegato, prelevato dall’equipe dell’ISMETT di Palermo; i reni, inviati al Policlinico di Catania e a Genova; le cornee alla Banca degli Occhi di Mestre.
«Nonostante il grande dolore – dice Antonino Levita, direttore sanitario del Policlinico – la famiglia ha immediatamente ricordato le volontà del congiunto e non ha esitato a dare il consenso. I parenti hanno poi voluto ringraziare tutto il personale dell’Azienda. Ovviamente, non posso che esprimere pure il mio personale riconoscimento al lavoro di tutto il personale, guidato dal dott. Francesco Puliatti, Coordinatore della Donazione e Trapianto d’Organi e Tessuti del Policlinico. Un grazie particolare, poi, alla collega Stefania Torrasi, psicoterapeuta, che ha assistito i familiari nei momenti più delicati della procedura».