venerdì, Novembre 22, 2024

Rapina con ipnosi a Capo d’Orlando, rinviati a giudizio i tre palermitani

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Ancora un rinvio a giudizio per i tre rapinatori, già coinvolti nell’operazione “Hypnose” dell’agosto del 2018. Si tratta dei palermitani Giovanni Salafia, 29 anni e Gaetano Talamanca, 52 anni e Michele Faija, 60 anni di Cinisi, già destinatari di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Barcellona Pozzo di Gotto.

Questa volta il rinvio riguarda la rapina ai danni una cinquantenne orlandina, vittima della beffarda messa in scena nel pieno centro di Capo d’Orlando. La donna, nel novembre del 2017, era stata avvicinata nella centralissima Via Veneto dai tre delinquenti.

In particolare i tre, che hanno messo a segno decine di colpi in tutta la provincia, avvicinavano le vittime, perlopiù anziane, recitando un copione sempre identico: Giovanni Salafia ricopriva il ruolo del marinaio straniero intenzionato a vendere gioielli, Michele Faija quello di finto passante interessato all’acquisto e Gaetano Talamanca quello di orafo. I tre inscenavano la compravendita di gioielli coinvolgendo le vittime tramite abbracci, strette di mano e pretestuosi sventolii di documenti attraverso cui le facevano entrare in contatto con una sostanza narcotizzante.

La donna orlandina, infatti, dopo aver percepito un intenso profumo e avvertito alcuni capogiri, in stato confusionale si è recata presso la filiale della propria banca a prelevare 3mila euro in contanti, che poi ha consegnato a Giovanni Salafia nella villa comunale. I tre, avuti i soldi, si sono dileguati nel nulla lasciando la malcapitata in stato confusionale.

Svanito l’effetto la donna si è resa conto di ciò che le era accaduto e si è recata a denunciare i fatti al Commissariato di Capo d’Orlando. Solo qualche giorno più tardi, col sostegno del suo avvocato di fiducia, il giovane orlandino Giovanni Di Blasi, del Foro di Patti, è riuscita a fornire agli inquirenti altri aspetti utili alla ricostruzione dei fatti e all’individuazione dei tre malviventi.

Gli elementi a disposizione delle Forze dell’Ordine hanno poi indotto gli inquirenti ad abbandonare la via della semplice truffa ed ad indagare per il ben più grave reato di rapina. Tesi oggi avallata dalla Procura della Repubblica di Patti, che ha disposto il rinvio a giudizio dei tre malviventi, fissando l’udienza preliminare per il 16 maggio 2020.

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