A Brolo dopo il ritrovamento della barca araba, spiaggiatasi nel corso dell’ultima mareggiata, prende corpo l’idea di trasformarla in un monumento-simbolo. L’idea è quella che quel relitto deve assolutamente rimanere a disposizione dei ragazzi e della comunità.
Una testimonianza importante. A dirlo, all’unisono sono Pierluigi Gammeri, Antonio Traviglia e Massimo Scaffidi, che immediatamente, rispolverando mai sopite idee e voglia di fare, hanno proposto, dopo che le autorità che stanno svolgendo le indagini, dissequestreranno il natante di farne un monumento.
Per questo, l’assessore al turismo, Nuccio Ricciardello, immediatamente contattato ha dato la disponibilità che questo relitto possa trovar posto da subito dell’atrio dell’ufficio turistico, in attesa di trovare un eventuale spazio migliore per essere ospitato.
Ed in tal senso se ne è comunicata la disponibilità al comandate della stazione dei carabinieri di Brolo, il luogotenente Maurizio Mastrosimone. Già in passato a Brolo si era pensato di rendere omaggio alla tragedia dei Migrantes posizionando, per esempio, uno dei loro barconi sul moletto del lungomare, tramutandolo in un monumento alla memoria o anche utilizzare pezzi di “memorie” del loro viaggio per farne altro, che conservi, denunci e testimoni le loro storie e le loro tragedie.
Oggi ritorna, grazie ai marosi, con quest’insolito “regalo” portato dal mare, la possibilità e l’opportunità per realizzare l’opera. Mauro Cappotto, artista e assessore comunale di Ficarra, che ha dedicato un performance artistica ai muri che separano, compreso quello d’acqua del mediterraneo – ha pienamente approvato l’idea. Speriamo che dall’idea si passi a fatti. Anche Cono Condipodero, capogruppo della maggioranza consiliare a Brolo si è trovato in perfetta sintonia con quest’idea progettuale.