L’assessorato regionale alla salute ha comunicato all’Asp di Messina che il nuovo tetto di spesa per il personale ha subito un taglio di 20 milioni di euro, in sede di negoziazione del budget al dipartimento per la pianificazione strategica dell’Assessorato regionale.
A fronte dei 237 milioni previsti hanno tolto 20 milioni alla provincia a fronte di un incremento che doveva essere istruito per le nuove unità operative predisposte dal Decreto assessoriale 22/19. “In altre parole, da un lato la nuova pianta organica destina nuovi posti di lavoro hanno dichiarato congiuntamente i deputati Antonio Catalfamo e Tommaso Calderone, rispettivamente capogruppo all’Ars per Lega Sicilia e Forza Italia e dall’altro si impone la riduzione del budget, rendendo impossibile l’incremento di posti e la messa a rischio di molti altri“.
Per i due deputati questa situazione costringerà l’Asp 5 a mettere sulla graticola circa 400 posti di lavoro nelle strutture sanitarie di Milazzo e Barcellona ed anche nelle altre strutture ospedaliere della provincia; così l’unità di urologia di Barcellona, prevista dalla rete ospedaliera regionale non potrà mai essere aperta con queste riduzioni e anche oncologia è a rischio. Calderone e Catalfamo hanno alzato le barricate: “Siamo pronti a tutto se l’assessore Razza non porrà rimedio a questo scempio a danno delle strutture ospedaliere del messinese e soprattutto di Barcellona e Milazzo.”
Immediata è arrivata la replica dell’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza: “Nessun taglio per l’Asp di Messina, che da questo governo è stata rafforzata come dimostrano le tante iniziative intraprese a partire dalla Rete ospedaliera e dal conseguente Atto aziendale approvato dalla Giunta. Ritengo che i deputati Catalfamo e Calderone si riferiscano al tetto di spesa del personale, che non è stato ancora definito in quanto è relativo alla dotazione organica che dovrà essere calibrata sul nuovo Atto aziendale“.