Gli effetti delle misure anticoronavirus si ripercuotono anche sui detenuti delle carceri italiane, dove non sono mancate proteste. Il decreto del Governo ha imposto infatti il blocco delle visite dei parenti fino al 31 maggio. Una protesta pacifica è avvenuta anche al carcere Madia di Barcellona Pozzo di Gotto, dove nella tarda serata di domenica, i detenuti del repato 5 hanno manifestato la loro contrarierà al provvedimento, battendo sulle inferriate.
La situazione si è normalizzata circa due ore dopo grazie all’intervento del personale di Polizia Penitenziaria, anche di quello fuori servizio e con la presenza del comandante. Durante la protesta, all’esterno della struttura detentiva è stato istituito un presidio di Carabinieri e Polizia. Intanto su fa sentire il sindacato FS-Co.S.P. degli agenti di Polizia Penitenziaria, dopo le proteste per il blocco delle visite dei parenti.
Il segretario generale nazionale, Domenico Mastrulli, ha sollecitato che si disponga il rientro dal Dipartimento, dai Ministeri, Provveditorati, Tribunali e Ufficio Giudiziari del Personale di Polizia Penitenziaria, anche dagli uffici amministrativi a sostegno dei colleghi ormai allo stremo. Ciò al fine di rafforzare tutti i punti nevralgici, tra cui zone filtro, Bloch house, cinta muraria e vigilanza esterna, dal momento che la Polizia Penitenziaria riesce a malapena a coprire i turni di servizio che andrebbero dalle 8 alle 12 ore continuative.