Parte dell’utenza, per l’esecuzione del tampone, giunge da San Piero Patti e si reca all’ospedale di Patti; perché si preferisce far spostare persone che provengono da un paese in cui ci sono stati casi di contagio e che dovrebbero stare in isolamento, invece di destinarle a locali presenti a San Piero Patti, che sono di proprietà dell’Asp?
Questo hanno chiesto i sindacalisti della Cisl Giovanna Bicchieri, Carmelo Pagana e Daniele Pagana, che hanno ricevuto svariate segnalazioni e lamentele da parte degli operatori sanitari impegnati sul campo; tutto è scaturito da una disposizione di servizio della direzione sanitaria dell’ospedale “Barone Romeo”, in riferimento all’attivazione di un centro prelievi per la raccolta dei tamponi. I sindacalisti si sono detti perplessi, per il fatto che parte dell’utenza di San Piero Patti si rechi al pronto soccorso del “Barone Romeo”, vista la presenza nel centro collinare di locali dell’Asp.
In avanti i tre sindacalisti, considerato che il personale infermieristico che presta servizio al pronto soccorso del “Barone Romeo” è sottoposto a notevoli carichi di lavoro, hanno chiesto che la direzione medica individui altro personale dedicato, per poter espletare queste procedure in sicurezza.
“Inoltre chiediamo, se per la gestione di queste procedure, siano disponibili i dispositivi di protezione individuale previsti e raccomandati dal ministero”.