Il sindacato dei medici e degli infermieri di Sant’Agata di Militello “Nursing Up”, esprime le proprie perplessità dopo aver appresto, tramite mezzo stampa, la possibile trasformazione dell’Ospedale di Sant’Agata di Militello in Covid Hospital. Il Sindacato chiede maggiore sicurezza sul posto di lavoro e strumenti adeguati a combattere il Coronavirus.
Di seguito il comunicato.
“Questa O.S. apprende a mezzo stampa la notizia che il P.O. di Sant’Agata Militello starebbe per diventare centro Covid-19.
Apprendere questa notizia con queste modalità rappresenta l’ennesima occasione da parte del management dell’ASP di Messina di non rispettare le relazioni sindacali. Non è ammissibile che informazioni di questa portata non vengano partecipate preliminarmente alle OO.SS. L’informazione alle OO.SS. non è un optional: va garantita.
La notizia ha lasciato sgomento tutto il personale sanitario in forza alla struttura. E’ vero, siamo in “guerra”, lo comprendiamo bene e proviamo a sforzarci di comprendere simili decisioni. Ciononostante, è pacifico porsi alcuni quesiti che giriamo al management aziendale:
- La struttura, prima di essere trasformata, riuscirà ad ottenere i requisiti minimi per accogliere e gestire
pazienti di tale complessità? - La struttura, gode già di forniture di DPI necessari, secondo le previsioni ministeriali?
- La struttura ha una forza lavoro numericamente adeguata a fronteggiare una simile emergenza? Considerato che tanta parte del personale ricorrerà alla fruizione degli istituti contrattuali e di legge, per l’assistenza ai figli minori, come previsto dai Decreti recentemente emanati, in assenza di rinforzi, la situazione rischierebbe di crollare.
- L’ASP di Messina ha fatto una attenta valutazione dei rischi?
Questa O.S. maggiormente rappresentativa, ha sin da subito, febbraio u.s. – posto ufficialmente dei quesiti, lanciato dei messaggi di allarme relativamente alla carenza di DPI, non solo all’ASP, ma anche all’assessorato ala salute. Ad oggi nessun riscontro concreto. Quanto ci è possibile conoscere, lo si apprende dalla stampa, dai social, dal grido di
allarme dei colleghi sul campo.
Pochi DPI, tante promesse di approvvigionamenti che lasciano a desiderare. Come sindacato non abbiamo mai accusato nessuno, perché l’emergenza non ha responsabili; ci stiamo ritrovando tutti in questa “guerra”. Abbiamo messo le mani avanti sin da subito, percependo che quanto accaduto al nord Italia potesse raggiungerci. Quindi, abbiamo chiesto che quello che si sta cercando di fare adesso, venisse programmato con più calma molto prima.
Intanto, abbiamo dato il nostro contributo al fine di evitare l’innescarsi di “bombe emotive”. Abbiamo cercato di offrire il nostro contributo, senza grossi proclami, affinché il clima nelle strutture sanitarie restasse quanto più sereno, anche a garanzia dell’utenza assistita per altre patologie.
Purtroppo, alle nostre istanze sono seguiti pochi e lacunosi riscontri. Ora, la notizia improvvisa di convertire il P.O. di Sant’Agata Militello in centro Covid-19, lascia perplessi.
Il personale, se chiamato ad affrontare questa battaglia, sicuramente non può, ma siamo certi, non si tirerebbe indietro.
Siamo professionisti e, sebbene le carenze croniche della struttura, offesa e martoriata da tagli incomprensibili perpetrati per anni, sapremo dare il nostro contributo. Però, non possiamo non PRETENDERE che, prima di andare in battaglia, bisogna ottenere forniture adeguate di DPI, ripetiamo, secondo i protocolli ministeriali e non mascherine stile “swiffer”.
Il personale ospedaliero tutto, non solo di Sant’Agata Militello, ma dell’intera ASP di Messina, non è carne da macello. Si attrezzino adeguatamente le strutture, o non si pensi nemmeno di mandare allo sbaraglio i lavoratori.”