Un impegno importante, oneroso, non facile, che quotidianamente condividiamo con voi. Raccontare correttamente l’emergenza sanitaria provocata dall’epidemia non deve basarsi unicamente sulla contabilità dei morti e dei contagi, ma informare, senza allarmismi, nel pieno diritto di cronaca.
Noi non stiamo cercando numeri, click, visualizzazioni, ma vogliamo concorrere in modo rilevante a formare e a consolidare la percezione della realtà, aiutare i cittadini a sapere esattamente cosa accade e, di conseguenza, essere in grado di valutare e determinare i propri comportamenti.
In tre settimane abbiamo riportato quasi 600 notizie che riguardano l’evolversi dell’epidemia, realizzato interviste con sindaci, protagonisti in prima linea, medici; dedicato minuti, ore, servizi all’approfondimento, ma anche alla cronaca, al costume; a spiegare come stanno cambiando le nostre e le vostre abitudini, cercando anche, a volte, di alleggerire i toni, senza mai scherzaci sopra, rispettando luoghi, istituzioni, dolori, lutti.
Il “racconto televisivo” per la parte giornalistica che in questi giorni abbiamo fatto si è concentrato prevalentemente su queste linee: Niente allarmismo, sfatare le fake news, le teorie complottiste, ma parlando anche delle cose che non vanno e che dovranno, uscendo dall’emergenza, migliorarsi. Rispettando sempre la privacy del singolo quando non danneggia il collettivo, fare cronaca nel rispetto della cronaca, anche quando non è piaciuto a qualcuno.
E’ un impegno assunto con convinzione, al pari del servizio pubblico, fin dall’inizio dell’emergenza e che stiamo continuando a svolgere con rispetto per voi che ci seguite, ci ascoltate sia in tv che sui social network.
E allora continuate a seguirci, mentre ci associamo all’invito, giunto da più parti, a restare a casa: il digitale, la tv, internet ed i social permettono di non muoversi ed essere collegati con tutti. Noi vi garantiremo una sempre puntuale informazione.
E vi ringraziamo per la grande fiducia che ci avete concesso e che premia i nostri – credeteci – grandi sacrifici che facciamo rimanendo al nostro posto di lavoro. In redazione.
Il Direttore Massimo Scaffidi