La sua guarigione rappresenta un bel segnale per tutta la comunità di Milazzo e non solo. L’uomo di 70 anni, risultato il primo contagiato nella città mamertina, era ricoverato al Cutroni Zodda dallo scorso 21 marzo. Prima del ricovero, tornato da Milano, ha mantenuto un comportamento esemplare. Si è posto in autoisolamento volontario, mantenendo una condotta che deve necessariamente essere d’esempio a tutti, un monito per chi è più restio a rispettare le regole. Attenendosi ai dettami diffusi da autorità sanitarie e Governo, il Covid-19 si può battere. Sul fronte dei contagi invece, stando al consueto bollettino diramato dalla Regione Siciliana, la giornata di ieri ha fatto registrare un +9 rispetto al giorno precedente. In serata si è appreso di un nuovo caso a Barcellona Pozzo di Gotto, il sedicesimo, che riguarda una persona che lavora a Patti e che si trova in isolamento domiciliare. Tre casi positivi a Capo d’Orlando, due a Naso (una donna di 82 anni dimessa da Villa Pacis di San Marco e la figlia di 59 anni), un nuovo contagio a Gioiosa Marea che riguarda un anziano.
Intanto, sul fronte tamponi, giunge alla nostra redazione una nuova segnalazione, dopo quella ricevuta ieri da un infermiere di una struttura privata messinese. Stavolta a segnalarci la sua situazione di disagio è un dipendente di una ditta dell’indotto della Raffineria, dove si è verificato il mese scorso il contagio di un uomo fortunatamente guarito. Secondo la segnalazione, il lavoratore – così come i suoi colleghi – ha iniziato l’isolamento lo scorso 15 marzo, concludendolo il 29 marzo. Il 28 marzo è stato intanto effettuato il tampone e, ancora ad oggi, non è giunto il risultato.