La Procura di Messina vuole vederci chiaro sulla presenza di decine di persone dietro al carro funebre che trasportava la salma di Rosario Sparacio, fratello dell’ex boss Luigi, al cimitero della città dello stretto.
Sono diverse le dichiarazioni rilasciate alla stampa sul caso. Da Giuseppe Antoci, a Claudio Fava, Presidente della Commissione Antimafia all’ARS, all’onorevole Franco De Domenico, ma anche il deputato Francesco D’Uva. Tutti hanno attaccato il sindaco De Luca, che ha replicato con un comunicato stampa.
“Ho avuto conferma di quanto riportato dalla stampa: giorni fa a Messina si è svolto il corteo funebre del fratello di un pentito di mafia. E’ gravissimo. Chi si fa garante dei messinesi sullo Stretto lo faccia anche sul territorio comunale. Si faccia chiarezza, senza distinzioni”, così su Twitter il deputato, questore della Camera, Francesco D’Uva, PortaVoce messinese del MoVimento 5 Stelle.
Non si è fatta attendere la risposta del sindaco di Messina, on. Cateno De Luca.
“Ieri ho approfondito per la prima volta con l’ufficio di gabinetto del Questore una vicenda appresa dalla stampa. I particolari non li posso svelare, posso soltanto ribadire che sono sempre stato lontano dagli ambienti mafiosi ed ho sempre combattuto ogni forma di mafia. Se avessi avuto contezza di questa vicenda avrei agito prontamente come sono solito fare. Non voglio nessun ringraziamento. La mafia mi ha sempre fatto schifo, come ogni qualsiasi altra forma di sopruso”.
“Non ho altro da aggiungere – conclude il primo cittadino – anche perché non intendo alimentare gli ipocriti professionisti della finta antimafia, la quale si combatte con la buona e sana Amministrazione e non con certi blasonati convegni o comunicati stampa, utili solo a lavarsi la coscienza per non aver mai fatto nulla di concreto nella lotta al malaffare. La città di Messina non merita di subire queste umiliazioni, soprattutto oggi che ha dimostrato di essere stata compatta nel rispetto delle regole”.