Sono da poco trascorse le ore 15,30 di martedì 21 aprile, quando la Sala Operativa della Questura veniva informata dell’esplosione di colpi d’arma da fuoco all’indirizzo di un’autovettura parcheggiata nel villaggio di Milì San Marco, nella zona ionica del messinese.
Immediato l’invio sul posto di Volanti ed equipaggi della Squadra Mobile. Qui gli operatori della Polizia di stato avevano modo di constatare che il veicolo oggetto di segnalazione era stato danneggiato da diversi colpi d’arma da fuoco e presentava il lunotto posteriore infranto, il parabrezza anteriore ed i sedili forati.
La Polizia Scientifica era quindi chiamata a cristallizzare lo stato del veicolo e dei luoghi.
Frattanto il personale della Squadra Mobile e delle Volanti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, di concerto con la Procura della Repubblica di Messina, tempestivamente informata, avviava ogni utile approfondimento investigativo finalizzato alla ricostruzione delle fasi dell’evento attraverso l’escussione dei potenziali testimoni e la visione di filmati recuperati da impianti di video sorveglianza presenti in zona. Tanto permetteva, fin dalle prime battute dell’avviata indagine, di indirizzare le attenzioni verso un giovane messinese di ventitré anni: Manlio Lo Piano.
Questi veniva inizialmente ricercato senza esito, rendendosi necessaria l’attivazione di operazioni di captazione per raccogliere ulteriori elementi di prova e, ove possibile, pervenire alla sua cattura.
Nella tarda mattinata di ieri 23 aprile, il LO PIANO veniva rintracciato dal personale della Squadra Mobile e condotto presso gli uffici per la redazione delle formali contestazioni, attesa la trascorsa flagranza del reato. Proprio nei frangenti del rintraccio, per il tramite del legale di fiducia, l’interessato faceva sapere di essere intenzionato ad offrire collaborazione agli inquirenti per fare piena luce sugli accadimenti oggetto d’indagine.
Il danneggiamento dell’autovettura veniva a ricondursi a recenti attriti sorti tra il LO PIANO e l’usuario, proprietario del mezzo attinto dai colpi d’arma da fuoco.
Attraverso le captazioni, autorizzate in via d’urgenza dalla Procura della Repubblica di Messina, venivano in evidenza elementi indizianti che, rimessi nell’immediato al Pubblico Ministero titolare dell’avviato procedimento penale, consentivano all’anzidetta Autorità Giudiziaria inquirente di determinarsi nell’emettere decreto fermo di indiziato di delitto cui veniva data esecuzione nello stesso pomeriggio di ieri dagli operatori della Squadra Mobile messinese.
Le ipotesi di reato contestate sono quelle di danneggiamento aggravato, detenzione e porto illegali di arma.
Dopo le formalità di rito, il LO PIANO Manlio veniva associato presso la Casa Circondariale di Barcellona Pozzo di Gotto (ME) a disposizione dell’A.G. che procede.