sabato, Novembre 23, 2024

Ieri sera il dietrofront, ci saranno accorpamenti e riduzioni al “Barone Romeo” di Patti

asp 5 messina

E’ stata mantenuta in vigore la disposizione della direzione sanitaria dell’ospedale “Barone Romeo” di Patti con la quale si prevedono accorpamenti di reparti e riduzione di posti letto per fronteggiare l’emergenza Covid 19 al pronto soccorso.

Il dietrofront è arrivato ieri sera, proprio quando tutto faceva pensare che l’accordo dei sei dirigenti delle unità operative complesse avesse avuto il sopravvento, revocando il provvedimento della direzione sanitaria. Da domani entra dunque in vigore l’accorpamento di medicina e geriatria-lungodegenza,  con dieci posti letto ciascuno e chirurgia vascolare e generale con sei posti letto ciascuno; si tratta di misure per fronteggiare l’emergenza al pronto soccorso. L’accordo dei sei dirigenti dell’unità operative complesse – cardiologia, geriatria, dialisi, chirurgia vascolare, chirurgia generale e medicina – aveva invece stabilito la possibilità che un medico di ogni unità sarebbe stato assegnato a turno al pronto soccorso, dove si convive tra la pandemia, i codici rosso e giallo e anche i possibili trasferimenti dei pazienti in altro ospedale.

A parte le questioni contingenti, che giustificano senza dubbio un provvedimento da adottare a sostegno del pronto soccorso, destano parecchie preoccupazioni le “conseguenze” sui reparti. Possibili le ripercussioni, prima di tutto politiche, perché al comune di Patti già è stata formalizzata una richiesta di consiglio comunale urgente sull’argomento presentata dal consigliere Natalia Cimino; poi anche sanitarie perché questa vicenda potrebbe aver determinato uno strappo lacerante tra direzione sanitaria e medici.

A parte tutto questo, era, è e sarà opportuno che i cittadini, i sindacati, la classe politica e medici attivino i riflettori sull’ospedale “Barone Romeo”; se tutti questi dovessero fare il loro dovere, come avveniva un tempo, non dovrebbe essere difficile fare i cani da guardia e farebbero pensare uno, due o tre volte l’Asp e la direzione sanitaria prima di adottare un provvedimento per l’ospedale. Se un provvedimento dovesse essere adottato, l’Asp deve assumere medici e infermieri.

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