Anche la Sicilia, dopo la Sardegna, pensa a una ‘patente sanitaria’ prima di fare ingresso nell’isola. Ne è convinto il governatore siciliano Nello Musumeci, che lo ha annunciato a Radio 1 Rai. Parlando della riapertura dell’isola dal 3 giugno, Musumeci ha detto: “A decidere non sarà la politica ma i numeri, la curva epidemiologica. Se non aumentano i contagi abbiamo ragione di aprire alle altre regioni dal 3 giugno. E se anche questo dovesse andare bene potremmo pensare anche all’arrivo di turisti stranieri, adottando tutti gli accorgimenti previsti. Penso a una sorta di ‘patente’.
Ma si tratta di soluzioni parziali, perché il virus continua a essere presente anche in soggetti asintomatici. Credo che bisognerà adottare una soluzione, intanto pensiamo a un turismo autoctono, composto da siciliani che si muovono da un posto all’altro della Sicilia, sono 2 milioni di persone”.
Ma quando apriranno gli stabilimenti balneari in Sicilia? Musumeci ha detto che “domani si terrà un incontro con i gestori e i rappresentanti dei sindacati dei gestori balneari e saranno loro a dirci se sono pronti ad aprire. Noi, da tre settimane abbiamo dato l’ok alla manutenzione e domani sapremo se pensano di aprire ai primi di giugno o a metà giugno, è chiaro che bisogna stabilire delle regole”.
Infine, dopo le polemiche sugli assembramenti di giovani nella zona della Vucciria a Palermo nel primo giorno dopo la fine del lockdown, il governatore si è detto “convinto che non sarà necessario ricorrere a nuove restrizioni in Sicilia. I siciliani hanno dimostrato di essere responsabili”.
Musumeci ha annunciato che in Sicilia a partire dall’8 giugno le discoteche potranno restare aperte solo “se si tratta di un luogo dove ascoltare musica all’aperto. Noi siamo pronti, mentre se è un luogo dove mettere 50 persone su 50/60 metri, allora diventa difficile”.