Il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci ha annunciato il probabile via libera ai turisti provenienti da fuori regione già a giugno, anche se con una speciale “Patente di immunità”.
Il comparto turistico, che ogni anno in Sicilia vale il 15% regionale, è per forza di cose tra i più colpiti dalla crisi causata dal Coronavirus e si stanno attuando diverse strategie per la ripartenza. A Capo d’Orlando, paese che fa del turismo balneare il suo principale introito economico, circolano tanti interrogativi in questo primo post-lockdown.
Proprietari di appartamenti, case vacanza e bed & breakfast hanno visto, per forza di cose, crollare le prenotazioni, che negli anni precedenti già fioccavano in primavera, non potendo dunque programmare adeguatamente la stagione estiva.
La speranza di recuperare, o quantomeno limitare il più possibile i danni, potrebbe arrivare dalle cosiddette vacanze last minute, specie se l’evoluzione del quadro sanitario nazionale continuasse il trend positivo, che da inizio maggio appare costante.
In attesa di conoscere le modalità con le quali le famiglie italiane potranno usufruire del contributo fino a € 500 per le loro vacanze, misura prevista nel Decreto Rilancio che potrebbe essere d’aiuto soprattutto al settore alberghiero, è invece chiaro che la maggiore flessione riguarderà la presenza dei turisti stranieri.
Come indicano i dati dell’Azienda di Soggiorno, negli ultimi anni a Capo d’Orlando si è registrato un netto incremento riferibile ai turisti stranieri, probabilmente dovuto anche all’apertura del Porto nel luglio 2016.
Ed a proposito di Capo d’Orlando Marina, si è registrato un turnover nelle attività commerciali presenti nella struttura che, unitamente alla mancata apertura della club house e dell’area ricevimenti, pone una serie di interrogativi sulle scelte gestionali fin qui compiute.
Ed è ancora viva l’eco della polemica sulle modalità ed i costi di imbarco del collegamento con le isole Eolie. Su questi argomenti torneremo, analizzando anche gli impegni nei confronti del Comune di Capo d’Orlando che secondo la convenzione sottoscritta, avrebbero già dovuto essere assolti da tempo.