Da dicembre scorso anche i professionisti possono richiedere l’agevolazione cosiddetta Resto al Sud. Ma qual è la novità presente nel nuovo DL Rilancio?
Il decreto prevede un ulteriore contributo a fondo perduto per i beneficiari dell’incentivo, a condizione che siano in possesso dei requisiti previsti. Sono tantissime le attività che a causa della pandemia hanno dovuto chiudere i battenti per molte settimane, e ora le più fortunate stanno provando a rimettersi in piedi.
L’articolo 245 del provvedimento prevede un contributo a fondo perduto a copertura del fabbisogno di circolante di:
- 15.000 euro per le attività di lavoro autonomo e libero-professionali esercitate in forma individuale;
- 10.000 euro per ciascun socio, fino ad un importo massimo di 40.000 euro per ogni impresa.
Per poter accedere al beneficio, i liberi professionisti, le ditte individuali e le società, comprese le cooperative devono avere i seguenti requisiti:
- aver completato il programma di spesa ammesso alle agevolazioni;
- essere in regola con il pagamento delle rate relative al finanziamento bancario e con gli adempimenti previsti dalla normativa;
- aver restituito nei tempi previsti il finanziamento ricevuto, che è ancora in fase di preammortamento: terminerà il 31 dicembre 2020.
L’agevolazione però è destinata non solo a chi ha già usufruito dell’incentivo, ma anche i futuri beneficiari, cioè per i progetti non ancora messi in campo: basta essere in possesso dei requisiti (cioè essere under 46 e residente in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia e nelle aree del Centro Italia colpite dai terremoti del 2016 e 2017). Nel video le dichiarazioni del deputato nazionale 5 Stelle Francesco D’Uva.