Sono passati ormai sette anni dalla tragica scomparsa del giovane Stefano Terranova.
Stefano era un ragazzo di 18 anni, che abitava a Sant’Angelo di Brolo e frequentava la classe V A del Liceo Scientifico Lucio Piccolo di Capo d’Orlando.
Una vita felice e spensierata, studio, amici, progetti, fino alla mattina del 3 maggio del 2013. Stefano si è sentì male a scuola e dopo poche ore la terribile diagnosi: angioma cavernoso del bulbo sinistro.
Trasportato d’urgenza in un noto ospedale milanese specializzato in patologie neurologiche, Stefano ha subito un lungo intervento che ha dato esito positivo. Il decorso post chirurgico sembrava eccellente e si stava pensando al percorso riabilitativo più efficace quando, per cause ancora poco chiare a distanza di anni, la situazione è precipitata portando al triste epilogo del 2 giugno 2013.
In un libro, uscito recentemente, scritto da Maria Azzurra Ridolfo, intitolato “Fiordaliso – Morire a 18 anni “di “ospedale”, la scrittrice ripercorre gli ultimi giorni di vita di Stefano che si imbatte in una serie imperdonabile di errori posti in essere dai sanitari della struttura ospedaliera che causano il suo decesso “di” ospedale.
La famiglia ha scritto un pensiero sulla pagina Facebook a lui dedicata: “Dolcissimo Stefano, nonostante non stiamo attraversando un bel periodo nulla ci vieta di pensare a te. Il tuo ricordo è e sarà sempre vivo in noi e ciò non cambierà mai. Eppure, quest’anno, nel commemorare la tua nascita al cielo, ossia il 2 giugno 2013, ci troviamo costretti, a causa dell’attuale situazione in cui siamo, a non ricordare la tua dipartita pubblicamente tramite l’usuale S. Messa.
Ci scusiamo pertanto con quanti avrebbero, con affetto, partecipato alla stessa. Sicuri della comprensione, ringraziamo quanti si uniranno a noi nel ricordare il nostro amato Stefano.
Con affetto, la famiglia.”
Anche la nostra Redazione si unisce al ricordo di Stefano.