«Una visita operativa». Così il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, accompagnato dall’assessore alla Salute Ruggero Razza, ha definito la giornata passata tra Agira e Leonforte, i due centri dell’Ennese che si sono trovati particolarmente coinvolti nell’emergenza sanitaria provocata dal Covid: il primo, per essere stato teatro del focolaio che ha obbligato a dichiararlo “zona rossa” per oltre un mese, il secondo, perché ospita il presidio sanitario più vicino a quell’area.
«Questa provincia fortemente colpita dall’epidemia – ha detto il governatore – ha bisogno di guardare al futuro e diventa necessario, dunque, individuare subito quali siano le emergenze essenziali, sia quelle che deve affrontare la Regione, sia quelle che invece sono di competenza dello Stato, in modo che ognuno faccia la propria parte».
«Noi – ha spiegato Musumeci, accolto in municipio dal sindaco Maria Gaetana Greco – abbiamo le idee chiare come dimostra la legge finanziaria che abbiamo predisposto e che prevede interventi per quasi tutti i settori produttivi. Qui, in particolare, su proposta del primo cittadino stiamo valutando la possibilità di realizzare una scuola media anti-Covid. Questa è una città ricca di storia, ma che ha anche uno zaino pieno di futuro e noi abbiamo il dovere di valorizzarlo fissando gli obiettivi, cercando le risorse e realizzando una proficua collaborazione tra le istituzioni».
Il presidente della Regione ha voluto rassicurare sul fatto che l’epidemia «si è fortemente abbassata nei suoi segnali di allarme, nonostante non sia ancora sconfitta. Noi, comunque, siamo eventualmente pronti ad affrontare una seconda stagione epidemica. Occorre essere prudenti e sapere cogliere da questa esperienza la forza per rialzarci e andare avanti, sapendo che noi siciliani possiamo contare essenzialmente sulle nostre forze. Tutto quello che è stato appartiene al passato, adesso è necessario individuare gli obiettivi essenziali con il coinvolgimento della comunità e dei soggetti attivi del territorio. Aspettiamo di ricevere progetti realizzabili e soprattutto utili. La Regione ha il dovere di stare vicino ai sindaci. Dobbiamo guardare con particolare attenzione a quelle realtà colpite che hanno determinato condizioni di seria preoccupazione, perdite di vite umane, tensione sociali, cadute economiche».
L’assessore Razza ha escluso che nella provincia di Enna si possano creare centri Covid. «Anche alla luce dei dati epidemiologici – ha spiegato – abbiamo ritenuto di dover ridurre al minimo l’impatto sulle strutture ospedaliere. In questo momento ci sono meno di 70 ricoverati in tutta la Sicilia e immaginare di immobilizzare ospedali che svolgono un ruolo di cura di soggetti che sono la stragrande maggioranza, cioè quelli non affetti dal virus, sarebbe stato un grave errore. Altra cosa – ha puntualizzato l’assessore – è immaginare un adeguamento delle strutture ospedaliere perché magari possa esserci una seconda ondata, come ci dice l’Istituto superiore di sanità, e la necessità di attrezzare in autunno un numero maggiore di strutture rispetto a quelle che oggi sono impegnate».
Musumeci, nella sua visita nell’Ennese, ha voluto riprendere anche il tema della viabilità nell’Isola. «Chiediamo a Roma – ha ribadito – l’invio di un commissario che possa rimettere in sesto 15 mila chilometri di strade provinciali. E con l’Anas non va meglio: non è possibile avere 22 cantieri sulla Palermo-Catania. Il governo nazionale deve fare la propria parte».