Oggi, 8 giugno, in occasione della Giornata mondiale degli Oceani, istituita dall’Onu nel 1992, in Italia prende il via “GenerAzioneMare”, la campagna estiva del WWF animata da una grande community che difende specie, habitat, lotta contro l’inquinamento da plastica e sostiene la pesca sostenibile.
In un Mediterraneo devastato dalla pandemia COVID-19 e che si avvia faticosamente ad una stagione turistica poco promettente, il WWF lancia un appello ai 22 paesi e territori costieri in occasione della Giornata Mondiale degli Oceani: la proposta è quella di lavorare insieme su un “Blue Recovery Plan” (Un Piano per la Ripresa). Quelle del mare, secondo il WWF, sono le risorse naturali e socio economiche più importanti su cui i governi dovrebbero concentrarsi. Si stima infatti che l’economia legata al Mediterraneo possa generare un valore annuo di circa 400 milioni di euro, ma questa ‘economia blu’ può mettersi in moto solo basandosi su un’efficace protezione del mare e uno sviluppo economico sostenibile.
“Il Mediterraneo è un concentrato di biodiversità che tutto il mondo ci invidia, con oltre 17.000 specie, paesaggi evocativi, ricco di cultura, tradizioni – dichiara Donatella Bianchi, Presidente di WWF Italia. I paesi che condividono questa grande ‘oasi marina’ hanno quindi un’enorme responsabilità verso i propri cittadini e la nostra proposta punta ad un futuro sostenibile del mare, per il mondo che verrà”.
Nel Mediterraneo purtroppo i servizi ecosistemici sono a forte rischio: il 33% degli habitat marini italiani presentano uno stato di conservazione inadeguato. Questo a causa delle elevate pressioni cui sono soggetti i mari Italiani: nel 2015 l’Italia era al terzo posto in Europa per volume di traffico merci via mare e al primo per numero di passeggeri, la prima destinazione crocieristica d’Europa, una flotta di pesca tra le più grandi in Europa e un settore di acquacoltura in fortissima espansione.