“E’ chiaro che l’indagine sull’esecuzione, sul verificarsi di quell’attentato, perché attentato è, non ha consentito di arrivare a identificare i colpevoli. Ma ciò non vuol dire che le indagini si fermino perché solo la prescrizione ferma l’azione penale, non il decreto di archiviazione del Gip che in qualsiasi momento può consentire una riapertura delle indagini medesime”. Lo ha detto il procuratore della Repubblica di Messina, Maurizio De Lucia, ieri sera in audizione in commissione parlamentare Antimafia, rispondendo a una domanda sull’attentato del 2016 a Giuseppe Antoci, ex presidente del Parco dei Nebrodi.
A riportare la notizia è l’agenzia di stampa AGI.
“Sull’attentato ad Antoci – ha spiegato – il mio ufficio ha svolto un’attività investigativa durata oltre due anni. E’ stata fatta utilizzando il contributo di reparti di élite dei carabinieri, il Ros, e anche strutture di élite della polizia di Stato, non solo il servizio centrale operativo ma anche il gabinetto centrale della Polizia scientifica. Sono state profuse significative energie – ha continuato – nel tentativo di ricostruire la dinamica dell’attentato e scoprire i reali autori. Non sempre – ha ammesso – le attività della magistratura inquirente riescono a individuare il colpevole e, tutte le volte che non vi riesce, il pubblico ministero fallisce evidentemente”.