La presenza di Matteo Salvini a Barcellona Pozzo di Gotto sembra destinata ad essere ancora argomento di discussione e conversazione. La visita in città del leader leghista stavolta è finita al centro di un post del sottosegretario Alessio Villarosa che ha chiesto ufficialmente al Prefetto di Messina spiegazioni per capire chi, come, quando e perché ha permesso che la manifestazione avesse corso. Villarosa afferma di ritenere che quello a cui hanno assistito il 12 giugno scorso i cittadini di Barcellona Pozzo di Gotto e Milazzo sia stato un cattivo esempio. “In uno Stato in cui, per colpa di un virus che si trasmette attraverso le vie aeree – scrive Villarosa – viene imposto a tutte le aziende di rispettare e soprattutto far rispettare le distanze sociali (facendo perdere possibilmente anche introiti), di evitare assolutamente gli assembramenti perché questi possono aiutare a provocare nuove diffusioni del virus, nuovi focolai e quindi far ripiombare il paese in un nuovo lockdown, non è minimamente possibile permettere a un senatore della Repubblica (sia esso Matteo Salvini o un qualunque altro leader politico) di organizzare e di vedersi autorizzare un comizio che generi assembramenti sia di sostenitori che di contestatori”. Sostenendo che lo Stato, in tutte le sue forme, dalla maggioranza all’opposizione deve dare l’esempio, Villarosa ha deciso di chiedere appunto lumi al Prefetto di Messina.