Fratel Biagio Conte, fondatore della missione palermitana “Speranza a Carità” sta portando coraggiosamente avanti il suo digiuno per sensibilizzare il mondo intero sulle dipendenze.
Secondo quanto riporta l’agenzia Ansa Sicilia, il missionario laico è lucido e nonostante lo sforzo fisico, sta bene. Dalla grotta, situata sulle montagne dell’entroterra siciliano, dove sta trascorrendo il suo periodo di digiuno e preghiera, ha lanciato un nuovo appello alle istituzioni. Questa mattina il testo è stato pubblicato sulla pagina facebook Pace e Speranza – Fratel Biagio.
“Carissime e preziose autorità, siete chiamati a dirigere ed amministrare questa società costituita e fatta di preziosi cittadini, tra cui tanti di loro oggi sono però sfiduciati, disorientati, disordinati e a rischio e per questo necessitano di essere aiutati e guidati da una società più civile e più giusta, attenzione questo sia per i cittadini locali e per i cittadini di altre nazioni. Carissime istituzioni, responsabili dell’ordine pubblico e di una più civile e preziosa comunione fra cittadini e istituzioni, autorità siete chiamati ed incaricati ad amministrare chi una città, chi un paese, chi una regione, chi uno stato o nazione, ma ognuno deve fare la sua parte immettendo leggi e norme più giuste a tutela della sicurezza dei cittadini, dei più giovani, dei meno giovani, delle famiglie e di ogni cittadino soprattutto per quelli più emarginati e bisognosi. Carissime istituzioni dovete essere buon esempio e buoni amministratori, ma vi prego, non acconsentiamo e permettiamo che i cittadini vivano e si consumino nei vizi e nei piaceri malsani e sotto la schiavitù delle dipendenze negative come l’alcool, le droghe leggere e speriamo in futuro non si approvino quelle pesanti, le sigarette cioè la nicotina, il gioco delle scommesse, del commercio spietato delle mode e dei modelli che offendono il corpo, la mente e lo spirito dei cittadini. Stiamo attenti ad un marketing senza regole ad un commercio negativo e con locali sempre aperti fino all’alba.
Carissime istituzioni e cittadini tutto questo mal vivere non aiuta non si può continuare a vendere tutti questi malsani prodotti e a consumarli, si rischia così di realizzare cittadini dipendenti di cose negative che si trasformano in schegge impazzite, malati di mente, delinquenti, violenti, omicidi, suicidi, incidenti stradali. In questo modo riempiamo e intasiamo sempre più i tribunali, le carceri, i pronto soccorsi e gli ospedali. È chiaro che per contrastare tutto questo malessere bisogna evitare che vivano schiavi di queste dipendenze facendo una corretta prevenzione e soprattutto garantendo una sana crescita, una giusta formazione, una casa, un lavoro un riconoscimento, un documento, cioè quei giusti diritti che ogni cittadino deve avere, scongiurando così di non cadere nello scoraggiamento, nello sconforto, nei giri viziosi, negli affari illeciti ancora peggio nelle mani dei criminali. Attenzione, vero è che siamo tutti chiamati a migliorare questa società istituzioni e cittadini, le varie professioni, la scuola, la famiglia, la chiesa, le varie religioni e i non religiosi; dobbiamo essere giusti e onesti gestori dell’incarico che abbiamo ricevuto per il bene nostro e per tutta la società. Carissime istituzioni stiamo attenti ad essere anche voi liberi da queste dipendenze negative, siate prudenti per essere di buon esempio e così tutti insieme possiamo debellare questi mali e costruire un mondo migliore e il bene che faremo ci ritornerà in bene e così contribuiremo e garantiremo una futura generazione più sicura e più vera fatta di istituzioni e cittadini onesti e corretti impegnati a contrastare il dilagare delle ingiustizie, dei poteri forti e della criminalità. Carissime istituzioni, come si è riusciti a contenere e a fermare il virus con le giuste leggi adesso è doveroso liberare questa società e l’umanità dai tanti mali che la opprimono tra cui le dipendenze negative che causano ogni giorno tantissimi ammalati e morti. Prego e pregheremo per una preziosa conversione al buon Dio, cioè al bene comune e rispondendo al male con il bene realizzando così le opere buone.”