“Assessorato alla difesa della razza”, si legge in un cartello che qualcuno, nella notte, ha affisso a Palermo sotto l’assessorato regionale ai Beni culturali, in via delle Croci, guidato da Alberto Samonà, esponente della Lega, da poco nominato dal governatore Nello Musumeci. L’iniziativa è stata accompagnata anche da un finto comunicato stampa dell’assessorato, nel quale si argomenta il cambio di nome. Sulla vicenda è stata presentata una formale denuncia.
Per Samonà “chi agisce nell’ombra, affiggendo cartelli fintamente goliardici persegue un intento intimidatorio, sperando nella ribalta alimentata dall’effetto virale dei social. Derubricare simili gesti come ‘ragazzate’ o come ‘scherzi’ è un grave errore di lettura e le cui conseguenze potrebbero diventare imprevedibili: evidentemente, c’è qualcuno interessato a diffondere un clima d’odio, fomentato da chi non si rassegna ad accettare il confronto sui programmi e sulle proposte concrete”.
Per il capogruppo della Lega all’Assemblea siciliana, Antonio Catalfamo, “si tratta dell’ennesimo attacco cafone nei confronti di Samonà, persona perbene e giornalista di grande cultura oggetto di polemiche sterili e strumentalli. Concordo sul non sminuire questo tipo di azioni perché non bisogna abbassare il livello di attenzione di queste frange estreme di Palermo”.