Si è concluso ieri uno storico passaggio per i militari italiani. Davanti al Giudice del Lavoro di Palermo, Dr. Tango, è stata ripristinata la situazione precedente al trasferimento del segretario generale provinciale del SIM Carabinieri di Palermo, Francesco Sortino: trasferimento che l’Arma, di fronte alla reazione in giudizio del SIM, ha accettato di revocare.
A comunicarlo è proprio il sindacato con un comunicato ufficiale sul proprio sito internet istituzionale:
“E’ importante segnalare che il Tribunale ha di fatto riconosciuto la giurisdizione ordinaria, trattando il ricorso previsto dall’art. 28 dello Statuto dei Lavoratori, che assegna ai sindacati uno strumento giudiziario per opporsi alle condotte del datore di lavoro pubblico o privato che compia atti limitativi della libertà e attività sindacale. Il Ministero della Difesa si oppone a che un Giudice ordinario si occupi di queste cause quando riguardano i militari, e qualcuno in Parlamento sta anche cercando di sostenere tale linea nella discussione sulla nuova legge sull’attività sindacale dei militari. Ma lo Statuto dei Lavoratori deve valere per tutti, come la Costituzione, e il fatto che il trasferimento del dirigente del SIM sia stato discusso davanti al Giudice del Lavoro di Palermo è un evento storico.
Il primo procedimento della storia dei militari per attività antisindacale si è pertanto concluso oggi con un accordo conciliativo e il rientro del segretario Sortino nella sua sede di provenienza, con un incarico dallo stesso accettato, e con la revisione delle sue note caratteristiche, che erano state parzialmente pregiudicate per motivi connessi alla sua legittima attività sindacale, di richiesta di tutela della sicurezza dei Colleghi.
Il trasferimento d’ufficio era infatti avvenuto per una nota sindacale, diffusa all’interno di un gruppo broadcast, con la quale il segretario chiedeva le dotazioni di protezione anti covid per i militari in servizio, dichiarazioni che sono ancora al vaglio della magistratura militare, dove ancor più forte è l’auspicio che tutto si concluda rapidamente e con esito favorevole.”
Grande soddisfazione ha espresso tutta la compagine del SIM Carabinieri, in particolare del Segretario Generale Nazionale Antonio Serpi e del Segretario Generale Regionale Maurizio Mastrosimone, nonchè il segretario regionale Salvatore Porracciolo, responsabile della tutela legale e disciplinare del SIM Sicilia, che hanno sostenuto con grande forza e senza soluzione di continuità il segretario Sortino durante tutte le fasi del procedimento.
“La conciliazione siglata stamane in aula con la dichiarazione di cessata materia del contendere” continua l nota del SIM – “per accordo tra le parti, a seguito del sopraggiunto nuovo trasferimento del Sortino, ha posto fine al brutto periodo a cui è stato sottoposto per un atto non di servizio, ma di legittima attività e critica sindacale su fatti rilevanti per la condizione dei lavoratori.
Un doveroso plauso va al collegio di difesa del network “Legalil Lavoro” composto dall’avv. Aurora Notarianni del Foro di Messina, dall’ avv. Antonio Avino Murgia del Foro di Cagliari, dal prof. avv. Massimo Pallini del Foro di Roma e dal prof. avv. Franco Scarpelli del Foro di Milano, che è riuscito a far valere le ragioni del SIM e costruire una forte critica tecnica ad un provvedimento ritenuto antisindacale.
Ai vertici dell’Arma e del Ministero va dato riconoscimento di un atto di maturità e dialogo, che ci auguriamo ponga le condizioni per lo sviluppo di un rapporto di franco confronto sulle materie che la legge, dopo la fondamentale sentenza della Corte Costituzionale del 2018, individua come terreno di una libera attività sindacale.
La soluzione raggiunta oggi davanti al giudice Giudice del Lavoro di Palermo evidenzia la speciale sensibilità del giudice ordinario per la tutela dei diritti sindacali e per la conciliazione degli opposti interessi, a garanzia del pieno esercizio della libertà e della salute e sicurezza dei militari.
Il SIM Carabinieri, la prima associazione sindacale legalmente autorizzata ha, da sempre, tracciato la strada da seguire con l’autorevolezza e la determinazione che lo contraddistingue, senza inutili proclami ma con la concretezza delle azioni per arrivare ad un risultato che segna un punto di svolta per tutti i lavoratori in divisa, nel perseguimento delle nostre finalità sindacali e che, grazie a tutta la segreteria del SIM Carabinieri ed al segretario Generale Serpi, restituisce dignità al collega e ad ogni Carabiniere affinché nessuno sia mai più lasciato solo. Il SIM Carabinieri continuerà il proprio operato, in punta di diritto ed in tutte le sedi competenti, a sostenere la giurisdizione del Giudice del Lavoro, in contrapposizione al disegno di legge in discussione alla Camera, ribadendone la necessaria revisione anche alla Corte Costituzionale.”