Una lettera al Presidente della Regione Sicilia, ma anche al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro dell’Ambiente, al Prefetto, alla Procura della Corte dei Conti, all’anca e alla Procura di Barcellona Pozzo di Gotto.
Il sindaco di Milazzo, Giovanni Formica, ha segnalato le sue perplessità in merito al servizio rifiuti. Anomalie che, a suo dire, condizionano non solo i costi, ma anche l’efficienza. La lettera parte proprio dal decreto del 23 giugno scorso dell’Assessorato Regionale che impone il conferimento ad Alcamo, anziché a Lentini, obbligando il Comune a un esborso di quasi 500 mila euro a trimestre.
Per Formica è inaccettabile e del tutto ingiustificato il maggiore prezzo a tonnellata praticato dall’impianto rispetto a quello di Lentini, cui va aggiunto il maggior costo per carburante e personale addetto al trasporto.
Il sindaco di Milazzo sostiene inoltre che un tale sacrificio non può essere imposto a una città che, pur se in dissesto e senza la necessaria stabilità del servizio di igiene urbana, ha compiuto grandi sforzi per adottare un modello di raccolta differenziata porta a porta, così come disposto dal Commissario regionale per l’emergenza rifiuti, senza che a ciò sia corrisposta la possibilità di riduzione dei costi.
Pertanto Giovanni Formica chiede all’Assessorato Regionale dell’Energia e dei Servizi di Pubblica Utilità e alle altre istituzioni l’immediata revoca del decreto che impone il conferimento ad Alcamo e il riconoscimento di un contributo straordinario per far fronte ai maggiori costi sostenuti dalla comunità milazzese.
Si chiede inoltre un intervento nella regolamentazione del conferimento presso gli impianti di trattamento della frazione umida del rifiuti al fine di consentire a tutti i comuni della Regione di avevi accesso a parità di condizioni e un provvedimento che impedisca speculazioni economiche, regolando il prezzo di conferimento in discarica tenuto conto della natura pubblica del servizio.