L’andamento della prima settimana di saldi estivi svela in modo inequivocabile la drammaticità della crisi economica post Covid.
Parlano chiaro i risultati del sondaggio commissionato da Confesercenti Messina sui primi sette giorni di saldi estivi nel settore moda e calzature. Alla domanda “Come giudica l’andamento della prima settimana di saldi estivi rispetto allo scorso anno?” a Messina e provincia il 67% dei commercianti intervistati risponde “negativo”, mentre il 33% giudica il peso delle vendite “ininfluente” rispetto al 2019. Nessun intervistato commenta positivamente l’andamento delle vendite in saldo.
A fare riflettere è il dato relativo alle perdite dichiarate dagli imprenditori. Per il 56% il calo degli incassi rispetto ai saldi 2019 si attesta intorno al 50%, per il 33% invece le vendite sono diminuite di oltre il 50%. Un dato decisamente sconfortante e nemmeno le previsioni sono rosee: il 77% dei commercianti interpellati non crede in un miglioramento decisivo nelle prossime settimane. L’associazione di categoria ha chiesto anche di individuare tra alcune proposte le possibili cause del calo degli affari.
In cima a pesare è “il calo del potere d’acquisto delle famiglie”, seguito a ruota dalla “paura del contagio” e dallo “smart working che limita la presenza in città di molti lavoratori della Pubblica Amministrazione”. Tra le possibili cause del calo delle vendite anche “la mancanza di turisti in città”, “l’assenza di iniziative culturali dell’estate 2020” e infine le “complicazioni nell’accesso ai punti vendita per il distanziamento, misure di sicurezza e impossibilità di provare i capi in negozio”. Lo studio di Confesercenti si è rivelato utile a comprendere non solo il trend delle vendite a saldo, ma anche la percezione e l’atteggiamento degli imprenditori rispetto alle difficoltà della ripartenza dopo l’emergenza Covid.
Ed è proprio su questo fronte che è arrivata la sorpresa più grande, perché 77% degli intervistati ha dichiarato di avere innovato il proprio punto vendita, attivando strategie di vendita online. Buone risposte arrivano anche dal rapporto tra i commercianti e le Associazioni di Categoria. Alla domanda “Nel corso della crisi ha avuto contatti con le associazioni di categoria e con che esito?” il 78% degli intervistati ha risposto sì, con esito positivo. Il sondaggio ha anche proposto il quesito: “Ha fatto ricorso alle misure di aiuto del Governo e con che esito?”. Il 44,45% ha risposto “sì, con esito positivo”, il 22,22% vi ha fatto ricorso, ma con esito negativo, mentre il 33,33% ha scelto non richiedere gli aiuti previsti dal Governo.
“Il commento sull’andamento dei saldi estivi non può che essere amaro – afferma il presidente di Confesercenti Messina Alberto Palella – La crisi è generalizzata e il calo del potere d’acquisto delle famiglie non può che incidere negativamente sulle vendite, persino su quelle scontate. Mi conforta il dato relativo all’attuazione di strategie di vendita online da parte dei commercianti. Se ne deduce una presa di coscienza da parte della categoria, finora riluttante rispetto a queste metodologie, che l’e-commerce non può essere sottovalutato né come potenziale concorrente, né come opportunità da sfruttare per sé. Altra risposta incoraggiante arriva dal fatto che gli imprenditori abbiano trovato nel sistema associativo un supporto utile per affrontare la crisi generata dalla pandemia”.