Un difetto di comunicazione, una distrazione. Un errore comunque imperdonabile per il quale facciamo ammenda e chiediamo pubblicamente scusa. Senza mezzi termini. Perché quando si sbaglia, bisogna ammetterlo senza troppi fronzoli e badare al sodo, prendendosi le proprie responsabilità. In mattinata, dando credito a più fonti, abbiamo pubblicato la notizia relativa al presunto decesso di Nino Ricciardo, caduto da cavallo giovedì scorso a Piraino.
Nino fortunatamente è vivo e sta lottando per riprendersi con tutte le sue forze. E noi, come tutti, facciamo il tifo per lui affinché possa tornare ai suoi affetti più cari e continuare a illuminare con i suoi sorrisi la vita delle persone che gli stanno vicino. Come i suoi tanti amici che, in queste ore, sono accanto a lui al Policlinico di Messina a sperare in un segnale che dia un lieto fine come seguito al nugolo di speranze che stanno accompagnando l’attesa.
Abbiamo sbagliato, lo ripetiamo. Dobbiamo chiedere scusa prima di tutto a Nino al quale auguriamo ogni bene e anche di più. Dobbiamo chiedere scusa alla sua famiglia che sta soffrendo e che merita rispetto. Dobbiamo chiedere scusa agli amici di Nino, alla gente di Piraino. E dobbiamo chiedere scusa anche ai nostri lettori ai quali, per un nostro black out, abbiamo propinato una notizia assolutamente infondata.
Chiediamo scusa perché tutto questo stride fortemente con i valori etici e deontologici nei quali tutta la nostra redazione crede fermamente.