I Movimenti politici “Orgoglio Orlandino” e “Unite per Crescere”, ed il Circolo Territoriale Fratelli d’Italia di Capo d’Orlando tornano a parlare delle tematiche legate ai disagi di commercianti, abitanti e vacanzieri nella fruizione degli spazi pubblici nel rispetto della normativa Covid. Il documento è firmato da Felice Scafidi, Renato Mangano, Sandro Gazia
e Linda Liotta.
e Linda Liotta.
“Facendo seguito – si legge nella nota – alla pregressa corrispondenza del 22 luglio ad oggi priva di riscontro ed a quanto discusso e dibattuto nelle sedute del 6 e del 17 luglio, nonché ai conseguenti documenti politici approvati all’unanimità dei presenti alla commissione consiliare permanente “Turismo, Ambiente, Sanità e Sicurezza”, si rinnova l’invito a riflettere e discutere sui noti disagi per residenti e vacanzieri, commercianti e famiglie, per la fruizione in sicurezza degli spazi pubblici. Quanto proposto, vuole essere un contributo per la risoluzione delle richiamate problematiche post Covid 19, che assume il carattere d’urgenza dopo la Sua recente ordinanza con cui si allungano gli orari di apertura notturni degli esercizi di somministrazione bevande e ristorazione.
Siamo certi che sia sufficiente prolungare l’orario di apertura dei locali di somministrazione bevande e ristorazione per garantire il rispetto delle norme sul distanziamento a chi sceglie Capo d’Orlando per trascorrere le vacanze?
S’interviene nel dibattito politico per evidenziare che tali misure non saranno esaustive per risolvere il problema. Noi non condividiamo la Sua decisione perchè la soluzione non è certo nell’allungamento dell’orario di apertura e contestualmente denunciamo un’isola pedonale “insicura”, ove nei week-end non è possibile rispettare la distanza interpersonale e l’uso delle mascherine è solo un ricordo sbiadito. Sollecitiamo un’inversione di rotta con atti veramente utili alla collettività.
S’interviene nel dibattito politico per evidenziare che tali misure non saranno esaustive per risolvere il problema. Noi non condividiamo la Sua decisione perchè la soluzione non è certo nell’allungamento dell’orario di apertura e contestualmente denunciamo un’isola pedonale “insicura”, ove nei week-end non è possibile rispettare la distanza interpersonale e l’uso delle mascherine è solo un ricordo sbiadito. Sollecitiamo un’inversione di rotta con atti veramente utili alla collettività.
Perchè l’urgenza immediata è la ripresa economica della “Perla del Tirreno” attraverso la promozione dell’offerta turistica rispettosa di una elevata qualità della vita, compatibilmente con l’adeguamento dei servizi commerciali e dei comportamenti dei fruitori di essi alle nuove regole anti Covid. In quest’ottica, soprattutto nelle ore serali, si verifica un ampliamento delle aree adiacenti ai locali di ristorazione che hanno dovuto raddoppiare gli spazi dedicati a tavoli e sedie per rispettare il distanziamento sociale, con l’inevitabile conseguenza della riduzione degli spazi dedicati a parcheggio e alla libera fruizione delle famiglie.
Con l’ampliamento dell’Isola Pedonale si vuole armonizzare il “Centro Storico”, anche con il coinvolgimento dei titolari degli esercizi commerciali, coerentemente alle oggettive esigenze di una migliore qualità della vita e con una visione d’insieme delle potenzialità del territorio in merito a disponibilità di parcheggi, ad un idoneo transito veicolare, alla fruizione degli spazi pubblici in sicurezza da parte dei pedoni, tra cui bambini e anziani.
Infatti si rende necessaria incrementare la vigilanza da parte delle Forze dell’Ordine, compresa la Polizia municipale, una maggiore responsabilizzazione della popolazione ad un comportamento in linea con l’emergenza sanitaria, perchè i fatti vandalici e gli eccessi di questi giorni sono la conferma che siamo di fronte ad un grave problema sociale, e che sicuramente non si risolverà con le disposizione della recente ordinanza. Dia ascolto a chi, come noi, durante il lookdown non ha lesinato consigli nell’interesse supremo della sicurezza collettiva.”
Si attende adesso la replica del sindaco Franco Ingrillì.