Lo Sprar di Capo d’Orlando è del tutto estraneo ai fatti emersi nell’operazione denominata “Taxi Driver” dei Carabinieri della Compagnia di Sant’Agata di Militello che ha portato ieri all’esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare. Nessuno dei responsabili della Cooperativa Servizi Sociali, che gestisce la struttura, né alcuno degli ospiti dello Sprar è coinvolto nell’indagine, dicono in una nota i responsabili del centro.
“Si precisa, anzi, – si legge nel comunicato – che i responsabili dello Sprar hanno già nel 2018 segnalato alle forze dell’ordine i “movimenti sospetti” da parte di persone estranee alla struttura. La stretta collaborazione attuata fin dal primo momento con le Forze dell’Ordine, unitamente ad una certosina attività d’indagine, è sfociata nella operazione di oggi, in cui lo Sprar è parte lesa ed anticipa, fin d’ora, l’intenzione di costituirsi parte civile nel futuro processo. Non è consentito infangare il lavoro che dal 2014 lo Sprar di Capo d’Orlando conduce con sacrificio e spirito di abnegazione sul territorio con attività finalizzate all’inclusione e all’integrazione. Si diffida chiunque ad accostare il progetto Sprar a questa vicenda, oltre a cadere in facili allusioni, luoghi comuni o frasi diffamatorie, preservandosi di agire nelle sedi opportune per la tutela dei propri diritti.
Si precisa, inoltre, che le persone vittime dello sfruttamento emerso dall’odierna operazione non sono più, da tempo, ospiti dello Sprar di Capo d’Orlando. Questa struttura, per la delicatezza del servizio svolto, continua ad interfacciarsi quotidianamente con tutte le Istituzioni deputate.”