L’autopsia eseguita sul corpo di Viviana Parisi non è stata risolutiva, almeno per il momento, per stabilire con certezza la causa della morte. “Tutte le ipotesi rimangono aperte”, ha dichiarato l’avvocato Pietro Venuti, legale di Daniele Mondello, marito di Viviana, da noi raggiunto telefonicamente. “Sono emerse diverse fratture su più parti del corpo, al torace, alle vertebre, alle gambe, compatibili con una caduta dall’alto, ma nulla è escluso” ha precisato. “Il corpo, inoltre, era in avanzato stato di decomposizione, serviranno altri approfondimenti per capire cosa sia accaduto. Al momento non è stato stabilito il momento della morte”.
Dello stesso tenore le dichiarazioni rilasciate da Elvira Spagnolo Ventura, uno dei medici legali che ha eseguito l’autopsia sul corpo di Viviana Parisi, a conclusione delle operazioni. “Non possiamo escludere nulla, non possiamo escludere alcuna ipotesi sulla morte della donna. Abbiamo dei dati emersi dall’autopsia che vanno studiati – ha aggiunto il medico – che vanno attenzionati nell’insieme. È una lesività che può essere compatibile con una serie di aspetti, lo studio che faremo ci consentirà di sapere di più”.
L’autopsia era iniziata intorno alle 18 di questo pomeriggio. La Procura di Patti, che sul caso ha aperto un fascicolo per omicidio e sequestro di persona, ha affidato l’incarico ai medici legali Elvira Ventura Spagnolo e Daniela Sapienza e all’entomologo Stefano Vanin, 49 anni trevigiano e docente dell’Università di Genova. Il brillante esperto di entomologia forense ha collaborato agli esami autoptici in noti casi di cronaca come gli omicidi di Melania Rea, Yara Gambirasio, Lucia Manca ed Elisa Claps.
Presente all’autopsia anche una consulente di parte, la dottoressa Pina Certo, nominata dal marito di Viviana, Daniele Mondello, parte lesa nell’inchiesta. Daniele è assistito, oltre che dall’avvocato Venuti, anche dall’avvocato Claudio Mondello.