Gioele era ancora vivo dopo l’incidente. Lo hanno dichiarato i testimoni oculari, la famiglia del Nord Italia, che si era fermata a soccorrere Viviana dopo l’incidente la mattina del 03 agosto sulla A/20. Si sono presentati alle forze dell’ordine dopo l’appello del Procuratore di Patti, Angelo Cavallo.
A dirlo nella tarda mattinata di oggi in una breve dichiarazione alla stampa è stato proprio il Procuratore Capo della Procura della Repubblica pattese. I punti ora si uniscono a formare un disegno più chiaro, a partire dal video che riprende Gioele e Viviana a S. Agata Militello, passando per la registrazione della chiamata ricevuta dal 112 da chi voleva darle soccorso fino alla testimonianza resa da coloro che hanno visto Viviana a pochi metri di distanza con Gioele.
“La nostra ipotesi iniziale di concentrare le ricerche in quel luogo non si è rivelata, ameno per ora, errata” ha dichiarato Cavallo. “Il bambino, da quello che ci dice questo testimone, era in braccio, sul lato destro della madre, in posizione verticale, con gli occhi aperti, non era ferito e non era ricoperto di sangue” ha aggiunto il procuratore.
Il testimone ha riferito che Viviana è uscita nel piccolo tratto in cui manca il guardrail proprio fuori dalla galleria, camminava velocemente, ma non correva. Accorgendosi della strana condotta della DJ torinese, hanno iniziato delle ricerche che però sono durate pochi minuti. Resisi conto che Viviana con il bambino era sparita dalla loro vista hanno desistito. Sullo stato emotivo di Viviana il magistrato non ha aggiunto dettagli.
“Il cerchio si restringe” ha detto Angelo Cavallo “e dobbiamo concentrarci in quella zona”
L’ipotesi dell’aggressione da parte di animali non è la pista privilegiata, ha risposto Cavallo alla domanda di un giornalista, ma è una pista che si sta vagliando come le altre.
Alla luce delle testimonianze e delle riprese video delle telecamere gli inquirenti, al momento, ritengono che Viviana non fosse seguita. Le piste per chi sta investigando sono ancora tutte al vaglio.