E’ stato presentato il volume “Il castello di Capo d’Orlando” di Antonino Palazzolo, da parte del presidente dell’Archeoclub di Capo d’Orlando Carmelo Caccetta.
Sono intervenuti, oltre l’autore, i giornalisti Piero Fagone e Giuseppe Sicari che hanno sottolineato lo straordinario lavoro compiuto dall’autore nel reperire la grande mole di documentazione inedita riportata del volume.
L’autore Antonino Palazzolo, infine, ha delineato i contenuti della sua opera in riferimento al suo impegno trentennale di ricerca documentaria. Sono intervenuti il sindaco Franco Ingrillì e l’assessore Fabio Colombo che hanno avuto parole di apprezzamento per il lavoro compiuto in questi anni dall’Archeoclub di Capo d’Orlando e dal professore Antonino Palazzolo.
L’Archeoclub d’Italia di Capo d’Orlando, fin dalla sua costituzione, nel settembre del 1987, si è fatto promotore della scoperta e valorizzazione della storia del territorio, mediante la ricerca documentaria e la segnalazione di tutte quelle evidenze archeologiche che potessero contribuire a riportare alla luce i resti dell’antica città di Agatirno; impegno sfociato, nel 2002, nella istituzione dell’Antiquarium archeologico che raccoglie i numerosi reperti rinvenuti.
“La conoscenza certa delle proprie radici, il recupero della memoria storica, consentono ad una comunità di capire da dove viene e in quale direzione si sta dirigendo. Da quando ho assunto la guida dell’Archeoclub orlandino, nell’anno 2000 – dichiara Carmelo Caccetta, presidente dell’Archeoclub di Capo d’Orlando e presentatore dell’opera – ho rivolto l’attività dell’Associazione verso la ricerca di tutte quelle vicende storiche e umane successive, che hanno connotato lo sviluppo del territorio di Capo d’Orlando, a partire dai primi secoli dello secondo millennio, nel tentativo di restituirgli quella dignità di “terra” che in passato, spesso, l’aveva visto protagonista e che ancora oggi, ingiustamente, viene ritenuto un luogo senza passato, grazie anche alle minuziose e obiettive ricerche d’archivio di Antonino Palazzolo è possibile usufruire di notizie inedite che mettono in evidenza aspetti del tutto nuovi. Il presente lavoro, “Il Castello di Capo d’Orlando”, corredato da numerose note esplicative e da una ricca appendice documentaria, mette in evidenza le vicende correlate alla fortezza e al territorio.”
Dal libro possiamo apprendere che nel giugno del 1662, dopo l’investitura dello Stato di Naso del duca di Sinagra Girolamo Ioppolo Ventimiglia, il vicerè Francesco Gaetano Romano di Sermoneta concesse la facoltà di fondare e popolare una nuova Terra attorno al castello di Capo d’Orlando, staccandola da quella di Naso.
La definizione dei confini territoriali venne sancita nel 1666, a seguito della emanazione della licenza regia che ha visto protagonista una tumultuosa opposizione popolare alla separazione da parte degli abitanti di Naso.
“Momento significativo della storia di Capo d’Orlando del XVII secolo, questo, che voglio mettere in parallelo” – continua Carmelo Caccetta – “con le numerose battaglie sostenute degli abitanti dell’allora borgo di Capo d’Orlando e delle contrade della marina di Naso, che hanno portato all’autonomia comunale del 1925. E’ auspicabile che ulteriori ricerche possano permettere di giungere al più presto alla composizione completa del mosaico della storia di Capo d’Orlando”.