La morte di Viviana Parisi è ancora avvolta nel mistero. All’entomologo forense Stefano Vanin, chiamato dalla Procura della Repubblica di Patti a svolgere gli esami medico-legali sul corpo della donna, trovato sabato 8 agosto in un bosco di c.da Sorba, insieme al medico legale Elvira Ventura Spagnolo e alla professoressa Daniela Sapienza è affidato il delicato compito di mettere una tessera a questo drammatico puzzle. Viviana è stata trovata prona, nella boscaglia, ai piedi di un traliccio dell’Enel, a 1,5 km dal punto in cui è stata vista viva per l’ultima volta, mentre si allontanava dalla A/20 con suo figlio Gioele in braccio, dopo un incidente stradale avvenuto intorno alle 11.00 di lunedì 03 agosto.
Il suo corpo era in avanzato stato di decomposizione e il riconoscimento è stato effettuato grazie alla fede che portava all’anulare, ad una catenina e alle sue scarpe.
L’autopsia, svolta nel tardo pomeriggio di martedì 11 agosto, ha svelato sul corpo di Viviana fratture multiple, ma non sono stati determinati, nell’immediato, il momento e la causa della morte. Gli esperti hanno detto che era necessario “studiare i dati emersi dall’autopsia nell’insieme”. E’ qui che entra in gioco il lavoro, certosino e con rigoroso metodo scientifico del professor Vanin, chiamato a stabilire quando è morta la DJ torinese.
Abbiamo chiesto al professor Vanin a che punto sono i suoi studi e chi ha spiegato che ha già identificato la specie predominante, che risulta essere tipica della costa tirrenica e sta lavorando sugli esemplari. Per giungere alla stima del tempo della morte di Viviana, dovrà stabilire anzitutto l’età dell’insetto e poi, lavorando a ritroso, comprendere quando ha colonizzato il corpo della donna. “Lo sviluppo dell’insetto dipende dalla temperatura e, quindi, per capire l’età degli esemplari presenti sul corpo e dire da quando lo hanno colonizzato devo conoscere le temperature dei luoghi. Sto acquisendo i dati meteorologici, ho già fatto richiesta alle autorità competenti, ma siamo in periodo di vacanze. Potrebbe volerci forse ancora una settimana, ma non di più. Sto raccogliendo quanti più dati possibile” ha detto Vanin. Occorrerà quindi attendere ancora prima di poter sapere quando Viviana è morta, anche se, come ci spiega Vanin, poichè si tratta proprio di una “stima del tempo di morte” non si potrà conoscere il momento esatto attraverso l’analisi entomologica.
Le ipotesi sulle cause della morte, in assenza, per il momento, delle risultanze delle perizie medico legali che arriveranno dopo 90 giorni, sono tutte aperte. Al professor Vanin, che ha avuto modo di osservare il corpo di Viviana per ben tre ore durante l’autopsia, abbiamo chiesto espressamente se sarà possibile determinare o meno se Viviana è stata strangolata. L’entomologo ha sottolineato che il corpo era altamente decomposto e questo pone grosse difficoltà. “Come entomologo il mio ruolo è quello di determinare il tempo della morte attraverso gli insetti. Spetta, invece, alla dott.ssa Elvira Ventura Spagnolo e alla professoressa Daniela Sapienza, che stanno lavorando con grande professionalità, stabilirlo”.
Stefano Vanin è stato sul luogo del ritrovamento, dove ha raccolto alcuni campioni di terriccio, per le sue analisi. “Mi colpisce la professionalità e la passione con cui tutti, Polizia Scientifica, tutte le forze dell’ordine e i volontari impegnati a Caronia, la Procura, stanno conducendo le ricerche di Gioele e la ricerca della verità” ci confida l’entomologo “ci stanno veramente mettendo tutti il cuore”.