E’ iniziata questa mattina a Roma la sperimentazione sull’uomo del vaccino italiano anti-Covid. E’ stata iniettata all’Ospedale Spallanzani la prima dose su una volontaria, ma ci vorranno almeno 24 settimane per completare la Fase I della sperimentazione.
In tutto sono 90 i volontari scelti su oltre 7mila che hanno presentato la candidatura, e oggi si parte con la prima dose. Il progetto, sviluppato insieme all’azienda bio-tecnologica italiana Reithera, è finanziato dalla Regione Lazio con un investimento da 5 milioni di euro insieme al ministero della Ricerca. L’obiettivo è di avere il vaccino in primavera.
“Se tutto andrà per il meglio e termineremo questa sperimentazione entro l’anno e se siamo bravi e veloci ora, potremmo avere il vaccino entro primavera prossima in base commerciale. La previsione è questa”, ha spiegato il direttore sanitario dello Spallanzani Francesco Vaia.
Dal canto suo, il direttore scientifico dell’Inmi Spallanzani Giuseppe Ippolito, ha evidenziato all’Adnkronos che “ci vorranno almeno 6 mesi per completare la fase I di sperimentazione sull’uomo del vaccino anti Covid-19. Poi passeremo alla fase II per la quale ci stiamo già preparando. Giocare sui tempi e ridurre la sperimentazione non è utile. L’Italia con questo vaccino entra da protagonista nella guerra dei vaccini, non per arrivare prima ma per arrivare meglio e mettere il Paese in un sistema di parità. Perché avere un vaccino italiano significa non essere schiavi e servi di altri Paesi che diranno ‘io prima’”.
“Il nostro è un protocollo complesso è scrupoloso – ha aggiunto – che garantirà la massima sicurezza”.