Palermo non dimentica e nemmeno il resto del Paese, anche se sono già trascorsi 38 anni, da quel 3 settembre 1982, quando il Generale dei Carabinieri Carlo Alberto Dalla Chiesa fu assassinato dalla mafia insieme a sua moglie Emanuela Setti Carraro, nel pieno centro del capoluogo siciliano, con uno schiaffo, l’ennesimo, in pieno volto a quello Stato che non riusciva a fronteggiare lo strapotere militare e politico di Cosa Nostra.
Il generale dei Carabinieri, che aveva guidato la controffensiva dello Stato contro il terrorismo, era a Palermo da soli 100 giorni, inviato dal Governo Spadolini per arginare quel fiume di sangue versato dalla mafia che inondava il capoluogo. Erano gli anni del terrore, della seconda guerra di mafia e di quella sequela di omicidi eccellenti con cui Cosa Nostra sfidava e si opponeva al potere dello Stato: Boris Giuliano, Cesare Terranova, Piersanti Mattarella, Gaetano Costa e Pio La Torre, assassinato il 30 aprile 1982, il giorno in cui Carlo Alberto dalla Chiesa si insediava a Palermo come prefetto.
L’allora ministro dell’interno Virginio Rognoni aveva promesso al generale poteri straordinari, alla stregua di quelli concessi nella lotta al terrorismo, per contrastare la guerra tra le cosche, che insanguinava l’isola. Poteri, però che non arrivarono mai. Nonostante ciò, nonostante di fatto Carlo Alberto Dalla Chiesa fosse un uomo solo contro Cosa Nostra a Palermo, anche quella sera aveva portato a termine il suo lavoro e si stava recando a Mondello con sua moglie Emanuela, dove avrebbero dovuto cenare. Alle ore 21:15 la A112 del Prefetto Dalla Chiesa stava percorrendo la Via Carini. A bordo ci sono lui sul sedile anteriore passeggero e alla guida la moglie Emanuela Setti Carraro.
La vettura fu affiancata da una BMW, dalla quale partirono alcune raffiche di Kalashnikov AK-47. Non ebbero scampo il prefetto e la sua giovane moglie. L’agente di Polizia Domenico Russo, scorta del prefetto, che seguiva su un altro mezzo, fu investito da una raffica di mitra partita da una motocicletta. Morì 12 giorni dopo, il 15 settembre 1982 per le gravi ferite riportate nell’agguato. La strage verrà ricordata oggi a Palermo, con una una messa e una cerimonia, in via Carini. Sarà presente, per la prima volta, anche la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, oltre al comandante generale dei Carabinieri Giovanni Nistri. Non ci saranno, invece, i tre figli del generale Dalla Chiesa, Nando, Simona e Rita.